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Il ritorno di Max "azzera" la storia e Cristiano Ronaldo

"Per vincere, un punto in più dei rivali. CR7? Avrà più responsabilità di quando era arrivato"

Il ritorno di Max "azzera" la storia e Cristiano Ronaldo

Andrea Agnelli lo chiama sempre Max. E tanto basta: il rapporto tra i due non si è mai discusso, figuriamoci adesso che Allegri è tornato a essere l'allenatore della Juventus. Dalla quale non se ne sarebbe mai andato e che invece era stato (cortesemente) invitato a lasciare un paio di stagioni fa. «Non siamo tornati insieme per amicizia così il presidente -. Max è il nostro allenatore perchè ha la credibilità per scrivere un capitolo nuovo della nostra storia e crede che questo gruppo saprà agire nel solco della tradizione bianconera: lavoro, sacrificio e abnegazione. E vittorie».

Quattro anni di contratto: un matrimonio bis che si annuncia lungo e magari vincente, visto che il motore della squadra è già di primissimo livello e Allegri non lo nasconde: «Questo gruppo ha potenzialità enormi, con tanti giovani ma anche ragazzi esperti, Chiellini, Bonucci e Ronaldo, che dovranno fare da guida agli altri. Quando sei alla Juve, sai che quanto fatto resta nella storia: ora però si comincia da zero». Anche con CR7, pare. Pur se, nel corso della chiacchierata con la stampa, le certezze iniziali sulla sua permanenza a Torino vengono poi sfumate. «Ho parlato con lui come con tutti e sono contento di ritrovarlo ancora Allegri -. Ha una responsabilità maggiore rispetto a quando arrivò a Torino: quella era una squadra esperta, questa molto meno. Ha 36 anni: sette gare di fila, in certi momenti, non le farà praticamente nessuno. Se rimarrà? Lui fa gol ed è la sola cosa che conta: poco cambia se partendo da sinistra o più in mezzo». Oggi Ronaldo (la sorella è ricoverata in ospedale per una polmonite da Covid) è della Juve e Allegri ragiona su come utilizzarlo, domani chissà.

Intanto, si va avanti così: se poi Mbappé traslocasse a Madrid, lo scenario potrebbe cambiare e la Juve planare su Icardi, fermo restando l'interesse anche per Kaio Jorge, brasiliano del Santos che piace anche al Milan. «L'obiettivo sarà sempre essere in lotta su tutti i fronti a marzo», è il ritornello. «La Champions è un desiderio spiega il tecnico -. Passiamo il primo turno, poi si vedrà». Pragmatismo, come al solito: «Per vincere uno scudetto, basta un punto in più degli avversari. E sarà fondamentale subire pochi gol». È però chiaro che siano gli attaccanti a stimolare sogni di gloria: «Una quarantina di gol li segneranno, ma io mi aspetto tanto anche dai centrocampisti: Rabiot deve migliorare negli inserimenti, Kulusevski e McKennie anche». E poi c'è Dybala, nominato vicecapitano al posto di Bonucci: «L'ho lasciato ragazzino e l'ho ritrovato uomo». L'Allegri-bis è pronto a ricominciare. Con un pizzico di emozione e l'orgoglio di «essere stato richiamato. Ho detto di no al Real, è vero: ho preferito compiere un gesto d'amore verso chi mi ha dato tanto».

Tutto rose e fiori, per adesso.

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