Calcio

Roma è bella se c'è Joya. Il portoghese sogna, ma l'Italiano lo sveglia

Dybala ispira (Lukaku in gol) poi si fa male. Pari viola Giallorossi in 9, espulso anche Romelu per un fallaccio

Roma è bella se c'è Joya. Il portoghese sogna, ma l'Italiano lo sveglia

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Roma è bella se c'è Joya. Il portoghese sogna, ma l'Italiano lo sveglia

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Il ritorno al gol in A di Lukaku dopo 35 giorni di digiuno, ma anche l'infortunio di Dybala e quello successivo del sostituto Azmoun, l'espulsione di Zalewski e quella nel finale dello stesso belga, infine i due punti lasciati alla Fiorentina. La notte dell'Olimpico stavolta è amara per la Roma che perde la ghiotta occasione di issarsi al quarto posto in solitaria e di avvicinarsi a un Milan in difficoltà. Mourinho non supera l'esame di Italiano, avversario indigesto viste le due sconfitte rimediate nelle tre gare precedenti, e della sua Fiorentina. Stavolta non è bastato nemmeno sbloccare la gara dopo nemmeno cinque giri di lancette quando il belga ha sfruttato l'assist «cioccolatino» (il terzo di fila) della Joya, segnando la sua settima rete in campionato. E dire che i viola un gol così veloce lo avevano subìto in stagione solo una volta contro la Juventus al Franchi.

Così si è passati da una Roma con l'argentino in campo a una senza. In un contrasto apparentemente più dannoso per l'avversario diretto (il viola Arthur, suo compagno alla Juve qualche anno fa) è stato invece Dybala ad avere la peggio: problema al flessore, il solito guaio muscolare che lo tormenta da tempo e che ora lo mette a rischio per le prossime sfide giallorosse. Un tour de force nei prossimi 40 giorni rappresentato in sequenza da Bologna (ora quarta in classifica con Mourinho), Napoli, Juventus, Atalanta e Milan e forse anche da un derby con la Lazio in Coppa Italia a inizio 2024.

Le certezze di una Roma accorta e compatta, oltre che determinata a lasciare spazi a una Fiorentina «giochista» come è nelle corde del suo tecnico, si sono sgretolate con il passare dei minuti. Anche perché il nuovo partner in attacco di Lukaku, l'iraniano Azmoun - fin lì poco determinante e anticipato sotto porta dall'intervento provvidenziale di Duncan - si è arreso anche lui a un infortunio e Zalewski ha peccato di ingenuità beccandosi il secondo giallo per un fallo su Kayode. La Fiorentina, che stava già guadagnando campo nel secondo tempo e aveva colpito una traversa con Bonaventura, ha così ottenuto il pari con la spizzata di testa di Martinez Quarta, difensore con il vizietto del gol (già 5 in stagione).

La Roma ha rischiato di capitolare ancora, riuscendo solo raramente ad affacciarsi dalle parti di Terracciano (mai seriamente impegnato a differenza di Rui Patricio). Capitan Pellegrini - ieri alla 200ª con la Roma - non è ancora al top e i giallorossi ridotti in dieci hanno dovuto difendersi con i denti di fronte agli attacchi viola. Quando poi Lukaku si è visto sventolare il rosso dall'arbitro Rapuano - che ha sicuramente graziato di un giallo qualche viola nella prima frazione - per un brutto intervento su Kouame (salterà sicuramente la sfida di Bologna), la squadra di Mourinho si è chiusa a riccio a difesa del pari. Con il tecnico che ha pure spedito un «pizzino» tramite un raccattapalle al suo portiere, forse per consigliargli l'atteggiamento da tenere nel finale.

L'1-1 suona come occasione persa, ma stavolta per la Roma hanno contato gli episodi a sfavore.

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