Sport

Lo schiaffo alla giocatrice e le polemiche: cosa è successo davvero in campo

È successo durante la partita di Serie B tra Basket Roma e Aran Cucine Roseto. Adesso il coach Luciano Bongiorno rischia la radiazione

Lo schiaffo alla giocatrice e le polemiche: cosa è successo davvero in campo

Può capitare a tutti di sbagliare un canestro facile, un gol a porta vuota oppure un rigore decisivo. Solo che domenica pomeriggio al PalaSojourner di Rieti, durante il match di serie B femminile fra Basket Roma e Aran Cucine Roseto per l'accesso agli spareggi per la promozione in A2, il coach capitolino Luciano Bongiorno, 51 anni, se l'è presa un po' troppo.

Proprio così al time out ha rimproverato la giocatrice, una 17enne, rea di aver fallito un canestro in contropiede e poi l'ha colpita con uno schiaffo alla nuca mentre la giovane andava in panchina. Lei nemmeno si è girata né tantomeno gli arbitri non sono intervenuti. La scena però è stata ripresa con il telefonino da due tifosi del Roseto che hanno postato su Internet quelle immagini, diventate subito virali. Un video che ora potrebbe costare al tecnico non solo il posto sull'attuale panchina, ma anche il lavoro.

Le reazioni

Il presidente della Federbasket Giovanni Petrucci ha infatti attivato la Procura federale, mentre Differenza Donna e l'Associazione nazionale atlete (Assist) chiedono l'intervento del presidente del Coni Giovanni Malagò affinché Bongiorno"venga immediatamente radiato e non abbia più modo di esercitare la professione".

"Schiaffeggiare una propria atleta non è mai giustificabile e non appartiene allo sport, alla pallacanestro e al mio modo di concepirlo - afferma Petrucci -. Questo gesto squalifica chi l'ha compiuto, sia come persona sia come allenatore. Il rispetto deve essere al primo posto nei valori di chi fa sport, in particolare nei rapporti tra allenatori e giocatori, educare significa comprendere".

Per ora a nulla sono servite le scuse del tecnico: "Conosco l'atleta in questione - ha detto l'allenatore -, da quando aveva 6 anni, e sono entrato in campo a gioco fermo per spronarla, con un linguaggio del corpo troppo violento e facendo un gesto che dalle immagini appare diverso da quello che in effetti è stato, ovvero una pacca sulla coda dei capelli. Non c'era nessun intento diverso - assicura Bongiorno - nessuna intenzione di colpirla in alcun modo".

In suo aiuto è intervenuta la madre dell'atleta: "Non volevamo che quelle immagini finissero in Rete, è solo una tempesta mediatica. Lei è molto tranquilla e questo è ciò che conta. Conosciamo Luciano da quando mia figlia andava al minibasket, abbiamo un ottimo rapporto, è come un secondo papà. A fine partita ci siamo confrontati con lui convenendo che non sono gesti belli da vedere e possono essere fraintesi da chi non conosce il nostro rapporto. E poi io ero lì, non è stato un ceffone ma una pacca sulla coda dei capelli".

Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?

Commenti