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Le urla, poi le scuse: cos'è successo tra Nadal e Sonego

Dopo il controbreak di Sonego, Rafa lo ha chiamato a rete e si è lamentato per i suoi versi. Il torinese si è innervosito e ha ceduto ancora la battuta consegnando la vittoria a Nadal

Le urla, poi le scuse: cos'è successo tra Nadal e Sonego

Una vittoria condita da polemiche. Rafa Nadal supera in tre set Lorenzo Sonego e vola agli ottavi di finale di Wimbledon. Il tennista spagnolo mostra tutta la scaltrezza necessaria per gestire i momenti difficili che prima o poi possono capitare durante il match. Dopotutto 22 prove del Grande Slam non si vincono per caso.

Sotto praticamente sempre per l'intero incontro, il tennista torinese trova la forza per reagire allo strapotere di Nadal e recuperare il break di svantaggio, portandosi sul parziale 4-4. In quel momento Sonego incita il pubblico del Centrale, provando a riportarsi in partita e si carica. A quel punto però Nadal si gioca il jolly dell'esperienza con grande furbizia.

In verità già la richiesta di chiusura del tetto da parte di Sonego, sul 4-2 del terzo set gli aveva dato un po' fastidio. Voleva chiudere in fretta lo spagnolo, già avanti 2-0 e un break, sentiva che il livello del suo avversario stava iniziando a salire, e che dopo aver preso schiaffoni per due set e mezzo stava entrando in partita. Così quando Sonny recupera il break di svantaggio, Nadal chiede al giudice di sedia di poter parlare col torinese. Lo chiama a rete e con la mano sul cuore, gli chiede di non urlare troppo, di non prolungare il "grugnito" oltre il colpo.

Un breve botta e risposta con un esterefatto Sonego, che sembra per niente convinto della versione dello spagnolo. Terminata la discussione Nadal effettua il controbreak e vince set e incontro, prima di andare nuovamente incontro a Sonego. I due cercano di chiarirsi, con il maiorchino che si scusa spiegando la buona fede delle sue proteste.

Le scuse di Nadal e la risposta di Sonego

Nell'intervista sul campo, Nadal si mostra addolorato: "No, non è vero che la situazione è diventata incandescente. Ho cercato di dire a Lorenzo nel modo più gentile possibile se poteva fare meno rumore. Ora mi sento in colpa, perché forse l'ho disturbato. Non era questa la mia intenzione". Frase che ripeterà anche al giudice di sedia: "Non l'ho fatto apposta, davvero. Ora cercherò di spiegarmi con lui anche negli spogliatoi, mi sento malissimo per quello che ho fatto".

Naturalmente il torinese non l'ha presa bene, anche se alla fine ha apprezzato le scuse dello spagnolo:"Non esiste che un giocatore chiami a rete un altro, si fa in terza categoria non a Wimbledon - ha detto dopo il match -. Chiami l'arbitro, non chiami un giocatore a rete. In quel momento mi ha condizionato. Mi ha detto che era condizionato dal mio verso. A fine partita si è scusato, è stato educatissimo. Io gli ho detto che però in quel momento mi aveva condizionato".

D'altronde per vincere serve anche un pizzico d'astuzia nei momenti topici del match, una lezione che Sonego avrà sicuramente imparato dopo la partita di ieri.

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