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Sinner copia Berrettini. E la farfalla portafortuna fa sognare l'Italtennis

Anche Jannik ai quarti: non accadeva dal '73 di avere 2 azzurri insieme ai quarti in uno slam

Sinner copia Berrettini. E la farfalla portafortuna fa sognare l'Italtennis

Fratelli d'Italia in terra d'Australia. Lo Slam a Melbourne è entrato nella seconda settimana e il ricordo di quanto accaduto con Novak Djokovic fa già parte del passato. In quel caso era una questione di visto, mentre il campo ha alimentato il sentimento italico del: «Cosa ho visto!». Jannik Sinner e Matteo Berrettini si sono qualificati ai quarti di finale del Major. È la seconda volta nell'era Open che due giocatori del Bel Paese si sono spinti a questo punto di un torneo dello Slam e contemporaneamente. Il riferimento è ad Adriano Pannata e a Paolo Bertolucci che raggiunsero questo traguardo nel lontano 1973.

Quarantanove anni dopo l'Italia può festeggiare un qualcosa dai connotati storici a cui non si era abituati. Vero è che la coppia formata dal romano e dall'altoatesino questa storia la sta riscrivendo già da un po' e i riscontri hanno un senso di paradossale: rendere prevedibile l'eccezione. Berrettini ha liquidato lo spagnolo Pablo Carreno Busta e aveva messo la prima bandierina. Spettava a Sinner completare l'opera ieri. Sempre tre set sono stati sufficienti a Jannik per avere la meglio dell'australiano Alex de Minaur per 7-6 (3) 6-3 6-4. Sotto un sole cocente con la colonnina di mercurio a sfiorare il 34°C, il classe 2001 ha avuto pazienza e gestito il ritmo iniziale da flipper di de Minaur. "Demon" ha provato a far saltare i nervi al glaciale ragazzo di San Candido, ma dal tie-break del primo set si è visto il cambio di passo. Colpi di rara potenza, inframezzati da discese a rete efficaci, hanno rappresentato lo spartito. «Una prova difficile per me, perché lui è un giocatore incredibile e anche uno dei ragazzi più simpatici del tour. Ovviamente quando gioca qui in Australia, soprattutto all'Australian Open, è un avversario tosto. Ho alzato il livello, soprattutto nel secondo e terzo set», ha raccontato Sinner. E ora, nel suo secondo quarto di finale di carriera in un Major, il nome del prossimo avversario è quello del n.4 del mondo Stefanos Tsitsipas, uscito vittorioso in cinque set contro l'americano Taylor Fritz. Jannik però non parte battuto perché il greco non ha rubato l'occhio, ricordando l'operazione al gomito della pre-season. E poi, chissà, qualcosa di magico. Una farfalla è stata compagna dell'altoatesino nel momento dell'intervista post match, un rito non nuovo perché Naomi Osaka e Djokovic furono battezzati in maniera simile negli anni dei loro successi. Un segno del destino? Di sicuro l'accoppiata Sinner/Berrettini fa sperare e nel caso del romano la partita contro il francese Gael Monfils non ha i crismi della scalata dell'Everest. Nel Roland Garros del 1960 furono sempre due gli italiani a raggiungere le semifinali (Sirola e Pietrangeli).

Accadrà a Melbourne? Attenzione poi a Fognini/Bolelli nei quarti del doppio e con la suggestione di replicare l'impresa del 2015.

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