Marco Tardelli è stato uno dei centrocampisti italiani più forti degli anni 70-80 e il suo volto viene spesso collegato al famoso urlo nella finale del mondiale del 1982 quando l’Italia di Bearzot vinse per 3-1 in finale contro la Germania Ovest. Tardelli in quella memorabile finale siglò la rete del 2-0 e la sua incontenibile gioia è diventata una vera e propria istituzione in Italia e non solo.
La carriera di Tardelli è stata ricca di vittorie soprattutto con la maglia della Juventus club nel quale ha giocato per 10 stagioni e con cui a giocato 379 partite complessive segnando 52 reti in tutte le competizioni. Il 65enne di Careggine, oltre il mondiale del 1982, ha messo diversi titoli in bacheca: cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Uefa, una Supercoppa europea e una Coppa delle coppe.
Tardelli ha anche vestito la maglia dell’Inter, per due stagioni, nella fase finale della sua carriera conclusasi definitivamente nel 1987-88 all’età di 34 anni tra le fila del San Gallo, in Super League svizzera. In esclusiva per ilgiornale.it l’ex ct della nazionale under 21 italiana ha parlato del campionato di Serie A, di Juventus, di Inter, di Maurizio Sarri, Antonio Conte e molto altro ancora.
Si aspettava una ripresa di campionato dopo la pandemia da coronavirus con questi risultati altalenanti da parte di diverse squadre?
“Me l’aspettavo sicuramente difficile ed imprevedibile perché la pandemia è stata una cosa inaspettata e così è stato. Poi le partite ravvicinate non sono semplici da affrontare perché non ti riesci ad allenare bene, una volta sembri la partita dopo no. Mentre in condizioni normali si poteva pensare che le squadre di grande qualità facessero meglio delle altre ora il tutto si è un po’ compattato”
La Juventus la sta un po’ deludendo oppure è in linea con le aspettative?
“No, non mi sta deludendo nessuno in Serie A perché tutti i giocatori sono stati bravi a scendere in campo in questa situazione particolare. Poi ci sono anche i tifosi che non riescono a capire determinate cose e magari criticano forse eccessivamente. Tornando alla Juventus comunque penso vincerà il campionato e dunque sembra ci sia poco da essere delusi”
Cosa ne pensa del crollo della Lazio e dell’andamento a rilento dell’Inter che ha buttato via 8 punti in questa ripresa di campionato?
“La Lazio ha avuto molta sfortuna perché secondo me fino al lockdown è stata la miglior squadra del campionato, correva e giocava spensierata ma in una situazione del genere è stata penalizzata. Giocando una sola volta a settimana le era più facile ma giocando una volta ogni tre giorni non ha la rosa così profonda da poter tenere testa alla Juventus. Per quanto riguarda l’Inter non so che problemi abbia, c’è stato un momento alla ripresa del campionato che sembrava molto in forma. Penso solo che i problemi siano più psicologici che fisici in questa fase”.
Quanto responsabilità ha Conte per questi cali di attenzione da parte dei nerazzurri?
“Io non penso sia imputabile a Conte, è difficile imputargli qualcosa, lui è uno che pretende molto dai suoi giocatori e in questo periodo non riesce forse ad ottenere il massimo dalla squadra, ma è anche un momento particolare. Non penso che gli si possano dare troppe colpe”
Si immagina un’Inter senza Conte dopo un solo anno dato che si parla di un suo possibile addio a fine stagione?
“La sua storia per lui, non è mai stato tanto tempo in una squadra e forse il suo modo di essere sempre sul pezzo, di trovare sempre un nemico, di stressare l’ambiente in senso buono porta a volte ad alcuni problemi se le cose non girano a mille. Trovo abbastanza irrazionale che lui vada via o che sia la società a mandarlo via dopo un solo anno”.
Capitolo Champions League, le italiane non sono state fortunate nei sorteggi con l’Atalanta già qualificata che incrocerà il Psg nei quarti: lei come la vede?
“Io penso che sia l’Atalanta il problema per le altre squadre. I ragazzi di Gasperini sono al momento la squadra più in forma d’Europa e stanno facendo qualcosa di incredibile. I nerazzurri ci stanno mettendo qualità, divertimento, forza fisica mentre il Psg non gioca da marzo… Io in questo momento punto sull’Atalanta vincitrice della Champions League, razionalmente potrebbe non essere possibile in questo momento ma ripeto, è quella che sta meglio in Europa e che gioca un grande calcio”.
L’Atalanta sarebbe l’outsider la Juventus una “certezza”: vede anche i bianconeri come favoriti per la vittoria in Champions League?
“In campo internazionale non si può mai dire e in questo momento non è facile capire cosa succederà. Per prima cosa dovrà battere il Lione e ce la può fare e poi si vedrà in corso d’opera. Certamente la Juventus è nella rosa delle grandi favorite ma non è mai facile vincere quella coppa…”.
Forse alla Juventus è richiesto qualcosa in più per via della rosa e per il grande investimento di due anni fa, CR7: pensa che sia un fallimento se non dovesse portare a casa la coppa?
“Non penso lo sia, Ronaldo ha fatto ciò che doveva fare ovvero tanti gol, ha determinato partite e il gioco della Juventus, più di quello che ha fatto non penso potesse fare. Vero è che ha vinto quella coppa tante volte ma non può vincerla da solo”.
Trova eccessive le critiche a Sarri oppure è l’allenatore giusto su cui puntare anche per la prossima stagione?
“Io dico che gli allenatori sono tutti bravi ma quelli ancora più bravi sono quelli che fanno meno danni… Se non hai calciatori non puoi pretendere che un tecnico sia un mago e questo lo dico in generale non per la Juventus. Allegri aveva una rosa di qualità, è arrivato per due volte in finale di Champions League e non ha vinto ma penso che nonostante tutto abbia fatto un ottimo lavoro e non capisco perché l’abbiano cambiato. Sarri è un altro ottimo allenatore e si sta ancora giocando campionato e Champions: mi sembra di vederlo cambiato dai tempi del Napoli e del Chelsea a livello di gioco ma poi alla fine sono sempre i calciatori di qualità a determinare i risultati”.
Cambierebbe la regola dei falli di mano dato che in questo campionato c’è un numero spropositato di rigori?
“La regola è assolutamente da rivedere non capisco come mai a livello internazionale e in altri campionati ci sia una differenza così grande in termini di numeri. Noi in Serie A abbiamo esagerato, così gli arbitri non crescono, questa regola è da cambiare”.
Parlando di Europa League, l’Inter ce la può fare a portarla a casa?
“L’Inter deve dare qualcosa di più per chiudere alla grande la stagione. Conte mi piace, vuole sempre la perfezione ma forse in questo momento bisogna stare attenti e calmi dato che i giocatori sembrano stanchi mentalmente dopo oltre due mesi di inattività. La ripresa per loro magari non è stata facile a livello di testa ma c’è tempo per migliorare e per arrivare al top in Europa League dove è una delle favorite per la vittoria finale”.
Capitolo Milan: Pioli sta facendo un grande lavoro ma la proprietà cambierà tecnico a fine stagione, è un errore secondo la sua opinione?
“Non lo so se sia giusto o meno e mi spiace per Pioli a cui dovrebbero dare un premio per quello che sta facendo. C’è anche una situazione strana in merito alla figura di Paolo Maldini che io mi auguro possa restare per quello che ha fatto per il Milan nel corso della sua intera carriera e gli darei un ruolo importante ma senza che venga scavalcato o prevaricato da qualcuno se no non ha senso. Stesso discorso per Ibrahimovic che potrebbe ancora dare qualcosa a questa squadra nonostante la società voglia puntare sui giovani”.
Si parla di una richiesta della Lega Serie A di una riapertura parziale degli stadi: è d’accordo?
“Ormai bisogna convivere
con il virus ma io aspetterei ancora un po’ perché la situazione è sì migliorata ma non è ancora finita. In merito a questo tema penso sia possa davvero aspettare, eviterei di rischiare nuovi contagi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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