Yates riapre le Finestre

Nel 2018 sul Colle perse il Giro, ieri l'ha vinto con un'impresa d'altri tempi strappando la maglia rosa al baby Del Toro

Yates riapre le Finestre
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C'è chi un Giro lo butta dalla finestra e chi se lo riprende sulle Finestre. È una storia che si ripete, per certi versi che viene anche riscritta. Simon Yates, che sette anni fa sul Colle delle Finestre aveva perso un Giro finito a Chris Froome, ieri se lo va a riprendere tra la sorpresa generale.

L'Innominato è il terzo incomodo che mette tutti prima alle corde e poi li fa piegare letteralmente sulle ginocchia. Vince con un solo colpo, in una giornata da all-in. Il suo tutto è dato dalla maglia rosa che al mattino era sulle spalle del 21enne messicano Isaac Del Toro, che aveva 43 su Carapaz e 1'21 sull'Innominato Yates. Il niente, fino a prova contraria, era un terzo posto che in ogni caso gli stava stretto.

«Abbiamo studiato la tappa in questo modo, ma non è detto che ciò che pensi poi si realizzi spiega Wout Van Aert, compagno di squadra di Simon Yates, che ha atteso il compagno lungo la discesa per aiutarlo nel falsopiano -. Sono felice per chi si mette in discussione e non si accontenta dei piazzamenti. Oggi Simon voleva tutto e l'ha ottenuto». La storia si ripete: come quando Nibali e il povero Scarponi fecero saltare il Giro 2016 detronizzando Kruijswijk sul Colle dell'Agnello. Sulle Finestre la storia si ripete e curiosamente lo vince chi l'aveva perso: Simon Yates. Dopo un Giro passato nell'ombra a risparmiarsi, Yates si mostra al mondo alla penultima replica. Sceglie la salita di questo Giro, la Cima Coppi, la più alta di tutte, per far girare la testa ai due contendenti. Spera che tra i due litiganti sia il terzo a godere e alla fine la sua gioia è un misto di incredulità ed estasi. «Ho fatto qualcosa di pazzesco ha spiegato ancora stranito -. Era una follia solo pensare di fare una cosa simile, ma devo solo ringraziare la mia squadra», spiega Simon, che ha strappato il Giro alla Uae di Del Toro, dove corre il gemello Adam. Simon esce allo scoperto dopo aver risposto a Carapaz, che prova la febbre a Del Toro fin dalle prime rampe, frantumandogli la squadra. L'Innominato britannico è l'ultimo a muoversi e quando lo fa mette a tacere tutti. Del Toro, giustamente, lascia che sia Carapaz a chiudere. L'ecuadoriano non capisce e gioca a risparmiarsi: da li in poi è un minuetto stucchevole che giova in favore del britannico, che tira dritto.

La tappa finisce all'australiano Chris Harper, che conquista una vittoria dopo un'intera

giornata in fuga, il nostro Damiano Caruso, nei primi cinque alla soglia dei 38 anni, e il bimbo Pellizzari che gli arriva in scia, si regala un selfie con l'amico Del Toro. Oggi gran finale a Roma, sotto lo sguardo del Papa.

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