Pazzo? Macché. Questa definizione, Anders Behring Breivik, il fanatico di estrema destra che il 22 luglio scorso in Norvegia uccise a sangue freddo 77 persone, non la vuole proprio accettare. E non importa se la perizia psichiatrica l'abbia definita "schizofrenico paranoico" e per tanto non penalmente perseguibile.
Insomma, Breivik preferisce il marchio di spietato assassino e calcolatore. Difficile capire se dietro tutto questo si celi una strategia difensiva. Di certo c'è che, per un paradosso della legislazione norvegese, essere considerato sano di mente gli permetterebbe di cavarsela con 21 anni di carcere, al posto di rimanere a vita in un manicomio.
Il 32enne, hanno detto i suoi legali, oggi ha respinto la perizia depositata in settimana dagli psichiatri. "Lui ha reagito dicendo che (la perizia) contiene errori, menzogne e dichiarazioni estrapolate dal loro contesto", ha raccontato al giornale norvegese Verdens Gang uno dei suoi legali, Odd Ivar Groen. Secondo Breivik, il limite dei medici che lo hanno esaminato è di non capire nulla della sua ideologia.
"Il mio cliente - ha spiegato il legale - è preoccupato per il fatto che questi periti non hanno alcuna conoscenza di ideologie politiche.
Pensa che abbiano qualificato come bizzarrie alcune sue dichiarazioni, che egli stima non essere affatto bizzarre". La perizia psichiatrica è ora al vaglio della Commissione nazionale di medicina legale, mentre l’inizio del processo contro Breivik è fissato per il 16 aprile 2012.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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