Scienze e Tecnologia

Cos’è X, la super app di cui parla Elon Musk

Elon Musk rompe gli indugi e, confermando di procedere con l’acquisto di Twitter, parla anche di X, la super app sulla quale mantiene il riserbo

Elon Musk, Twitter e la super app
Elon Musk, Twitter e la super app

Il lungo tira e molla tra Elon Musk e Twitter sembra volgere al termine, con il patron di Tesla deciso a formalizzare l’acquisto prima di entrare in tribunale.

Mentre il sito Bloombger considera l’ipotesi che la conferma di Musk è indotta dalla quasi certezza che il tribunale del Delaware (quello adito da Twitter) avrebbe comunque obbligato l’imprenditore a concludere l’acquisto, spunta X, una super app a cui l'imprenditore ha fatto accenno senza fornire dettagli.

Musk aveva offerto 44 miliardi di dollari per acquistare la piattaforma di microblogging (ossia 54,2 dollari per azione) attirando così l’attenzione dei principali investitori, salvo poi fare retromarcia.

Il 4 ottobre la fine della saga: Musk ha sostenuto che comprare Twitter sia un acceleratore per la creazione di "X, l’app di tutto".

Acceleratori e X, la super app

Musk non ha detto una parola in più, tenendo per sé cosa intende quando parla di X, la super app. Occorre quindi scavare un po’ per immaginare quale direzione voglia intraprendere l’imprenditore di origini sudafricane.

Un acceleratore è una struttura in grado di dare slancio alle startup, mettendo a loro disposizione specialisti in grado di disegnarne strategie operative e organizzative che ne facilitino la crescita in tempi rapidi.

Una super app – termine non nuovo – è un’applicazione che consente agli utenti di svolgere diverse attività senza mai abbandonarla. WeChat, per citare l’esempio più noto, è una piattaforma che consente lo scambio di messaggi istantanei e che include anche un portafoglio elettronico e, in una delle sue versioni, consente di svolgere alcune attività legate alle attività professionali, come per esempio la gestione dei rimborsi spese.

E qui interviene X, “la app tutto” a cui accenna Elon Musk. Con ogni probabilità parla proprio di un’app – non si sa se Twitter o una nuova – per il cui tramite sarà possibile fare diverse cose, non per forza tutte legate ai business attuali che fanno capo all’impero dell’imprenditore che potrebbe creare servizi nuovi o rispolverarne di vecchi evolvendoli. Non va dimenticato che Musk ha creato, tra le altre cose, il servizio di pagamenti digitali PayPal. Allo stesso modo uno dei suoi sogni è che le auto a guida autonoma possano offrire un rendimento economico a chi le possiede, noleggiandole quando non ne fa uso. Un momento che, se mai arriverà, è da datare in un futuro abbastanza lontano perché il mercato non è ancora pronto, ma che Musk sia un visionario è fuori discussione.

Inoltre, nel 1999, Musk ha creato X.com, tra le prime banche online e, a maggio del 2022, ha fondato le X Holdings nelle quali vuole fare confluire Twitter, Tesla e Space X.

Difficile dire cosa sia X perché è difficile dire cosa bolla nella vulcanica inventiva di Musk, è però evidente che 44 miliardi di dollari per Twitter, che nella sua storia ha visto le cifre nere soltanto in poche occasioni, siano uno sproposito dal punto di vista finanziario e aumentarne fatturato e utili è una mossa obbligata.

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