Scienze e Tecnologia

L'allarme dei provider: "Oscurano internet". Ma la verità sui razionamenti è un'altra

L’Associazione italiana internet provider chiede garanzie al governo, temendo che il razionamento dell’energia possa oscurare internet. Ecco perché sono timori infondati

L'allarme dei provider: "Oscurano internet". Ma la verità sui razionamenti è un'altra

L’Associazione italiana internet provider (Aiip) ha chiesto al governo e alle autorità preposte di prendere posizione in merito all’esclusione delle infrastrutture delle telecomunicazioni da eventuali razionamenti dell’energia elettrica. Una posizione legittima che rispecchia lo spirito e gli scopi dell’Aiip stessa. Questo non vuole dire che internet cesserà di funzionare.

L’Associazione ha fatto valere le posizioni dei provider davanti all’eventualità che la limitazione dell’erogazione di energia elettrica, se concertata male, possa in qualche modo ricadere sul funzionamento della rete. Niente che possa o debba creare un allarme generale o generalizzato.

I fatti

Il presidente Aiip Giovanni Zorzoni ha chiesto un tavolo tecnico con il ministero della Transizione Ecologia, con il ministero dello Sviluppo Economico, con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per ottenere le garanzie necessarie e per fare valere la propria posizione, financo i propri dubbi, davanti all’ipotesi che il razionamento dell’energia elettrica proposto con il Piano europeo possa avere ricadute negative sul funzionamento di internet. Ciò che chiede l’Aiip è che, la riduzione della potenza elettrica durante le ore di picco dei consumi, non limiti le aziende che garantiscono alla diffusione e alla manutenzione delle reti e dei servizi internet.

Una posizione legittima ma, in ogni caso, non ci deve essere spazio per gli allarmismi. Limitando le capacità dei contatori intelligenti, l’Europa auspica una riduzione dei consumi di almeno il 10% ma lascia discrezionalità agli Stati affinché possano decidere come intervenire. In questo contesto l’Aiip fa sentire la propria voce, chiedendo che le strutture abilitanti – che riguardano sia la rete di comunicazione sia le infrastrutture di dati – non vengano toccate e che internet possa funzionare senza restrizioni.

Perché depotenziare internet è fuori discussione

Si possono addurre molte motivazioni, alcune tecniche e altre filosofiche. Rimaniamo nella sfera di quelle pratiche e citiamo, in ordine di rilevanza, il peso economico di internet. Ridurre il funzionamento di internet non ha ricadute soltanto sulla Nazione sciagurata che dovesse agire in questo modo ma, poiché la rete è globale per antonomasia, sancirebbe l’isolamento commerciale di un Paese dal resto del mondo. Sarebbe autolesionismo in tempi normali, lo sarebbe ancora di più oggi, in un momento in cui la produzione mondiale si sta riprendendo dalla brusca frenata imposta dal Covid ed è confrontata con le difficoltà del caro-energie e dell’aumento dei prezzi di molte altre materie prime.

Limitare – anche solo in modo parziale – l’accesso a internet vorrebbe dire rendere inutilizzabili molti dei dispositivi utilizzati dalla sanità, dalle imprese e non da ultimo dai cittadini. Abbiamo persino perso il conto degli oggetti che funzionano grazie a internet.

Ci sono strutture vitali per ogni Paese: il pensiero corre alla distribuzione di energia elettrica (proprio quella che i razionamenti possono mettere in discussione), il funzionamento degli ospedali e degli apparati della sanità in genere, il funzionamento degli aeroporti e delle strutture di difesa. Un lungo elenco ai cui vertici si posiziona proprio internet, perché è strumento economico, finanziario (e anche di inclusione sociale, certo) che inficia direttamente su tutti gli altri.

Concentrandosi soltanto sulla difesa, tema di spessore, occorre pensare anche a quali scompensi andrebbe incontro la Cybersicurezza se internet registrasse malfunzionamenti anche solo momentanei e parziali. Un intero Paese alla mercè di incursioni malevole e senza strumenti sufficientemente stabili, potenti e costanti per contrastarle.

Niente allarmismi. L’Aiip, manifestando le proprie richieste di rassicurazioni, ha semplicemente svolto il proprio compito.

Internet continuerà a funzionare, così come non resteranno al buio ospedali, aeroporti, acquedotti e le altre infrastrutture imprescindibili per ogni Paese.

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