New York - La Grande Mela avrebbe abbracciato volentieri Flavia Pennetta nelle semifinali degli Us Open dopo averne ammirato il gioco e il carattere negli incontri con la russa Sharapova e la cinese Peng. Ma l'azzurra ha tradito i suoi tifosi oltre che se stessa nel match giocato male e perso peggio con Angelique Kerber, mancina tedesca di 23 anni, che a fine torneo dovrebbe trovarsi fra le prime 50 al mondo. Alla vigilia era solo al posto 92. Se volete capire come ha giocato (meglio, non ha giocato) Flavia nostra, pensate a una macchina di F1 che resta senza benzina all'ultimo giro, a un ciclista che cade nel rettilineo d'arrivo o a un flipper che va in tilt. "Vedrete che mi capiteranno altre occasioni del genere", ha detto la Pennetta a fine partita. Una bugia. Quando mai la 29enne azzurra troverà nei quarti di uno slam un'avversaria così debole? Nel 2008 fu dominata dalla russa Safina, l'anno successivo restò a secco con Serena Williams. Di ben più modesta caratura è la Kerber, non ci piove.
L'amaro sapore della sconfitta è reso ancora più sgradevole dal fatto che la campionessa brindisina in semifinale avrebbe incontrato l'abbordabile Stosur, sconfitta in carriera 4 volte su 4. E pensare che, dopo aver rischiato di naufragare in due set (sotto 6-4 4-2), ha infilato un parziale di 7-1 vincendo il secondo set a 4 e portandosi in testa per 3-1 nel terzo. Poi l'ennesimo black-out con 5 giochi concessi alla tedesca che non sapeva più come risalire la china. Cara Flavia, cosa hai combinato? "Poco, altrimenti saremmo qui a fare un altro discorso. Lei ha giocato per vincere, io per non perdere. La differenza é enorme. Lei é stata aggressiva per tutto il match con palle pesanti e angolate, io mi sono ritrovata solo nella parte centrale e non ce l'ho fatta a fare le cose che avevo in testa. Ma non dite che ho spaccato la racchetta o fatto chissà cosa nello spogliatoio. Suvvia ragazzi non é morto nessuno. Potevo vincere, non dovevo vincere. Potevo gestire meglio il break di vantaggio nel terzo set, potevo anche perdere in due set. Sono sincera, alla vigilia non avevo una grande fiducia in me, invece ho superato 4 turni". Ma potevano essere 5 se non addirittura 6. Problema di testa, di concentrazione, di fatica? "Ho pagato lo stress dei continui rinvii, di essere rimasta qui mercoledì fino a sera in attesa di notizie. Ma é stato uguale per tutti. Se ho giocato troppo per via dei doppi? Stavo bene, non é questo il problema". Sarà.
E comunque sostenere 9 partite in poco più di una settimana non é cosa da poco. Varrebbe poi la pena di fare un pensierino sulla tenuta mentale di Pennetta e Schiavone che si sono perse a pochi metri dal traguardo. Peccato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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