Ricomprare a prezzo di mercato ciò che si è venduto a un prezzo stracciato. Qua, una volta tanto, non ci si riferisce al sistema Sesto che ha inguaiato l’ex presidente della Provincia milanese Filippo Penati, ma alla scelta bizzarra fatta dal governatore della Toscana Enrico Rossi: Italia Oggi racconta infatti che il presidente rosso ha intenzione di riacquistare un pezzo dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, che il suo predecessore Claudio Martini aveva venduto nel 2001, incassando 5 milioni di euro. Ben più sostanzioso invece il gruzzolo su cui Rossi potrà contare affinché la Regione rimetta le mani sulla quota di Aeroporti di Firenze spa: 15 milioni di euro per il 5%.
«In certi servizi è bene che il pubblico sia presente» ha spiegato Rossi, ma a ben vedere nella società il pubblico la fa già da padrone: ad esempio la Sagat spa, partecipata da regione Piemonte e altri enti locali possiede il 30% delle quote. La Camera di commercio di Firenze più del 14%. Quella di Prato il 4%...
Ma le stranezze dell’operazione non sono finite qua: perché mentre Rossi si guarda in giro cercando di capire chi gli cederà le agognate quote, si dà un gran da fare per appoggiare chi intende frenare lo sviluppo del Vespucci: i comuni confinanti, primo tra tutti Prato, che lamentano da anni problemi di inquinamento acustico e che hanno proposto un’alternativa per lo sviluppo aeroportuale: una fantomatica «pista obliqua», una diagonale tra l’autostrada e il Monte Morello che riuscirebbe a diminuire i disagi legati al rumore. Può darsi insomma che dietro all’improvviso interesse della Regione per l’aeroporto ci sia la volontà di offrire una sponda ai comuni vicini a Firenze, e di rivedere il piano di sviluppo aeroportuale.
Perché, come sottolinea Italia Oggi, lo shopping del governatore rosso potrebbe servire proprio a inserire un consigliere che metta un freno ad ogni ulteriore sviluppo dello scalo. L’intento non sembra per niente gradito al sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha già bocciato il progetto in maniera tranchant. La pista obliqua? Semplicemente «non esiste» ha spiegato in un’intervista radiofonica. Immediata - e piccatissima - la risposta di Rossi: «Una volta si alzava il telefono, si chiamava il presidente. Credo che questo costume sarebbe opportuno ristabilirlo».
L’aeroporto insomma sta scaldando gli animi, e Rossi per riacquistarne una parte è disposto a tutto, anche a pagare molto più del prezzo a cui era stato venduto. Tutto in nome di una pista che, viste le premesse, più che obliqua sta nascendo sbilenca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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