"Gli ha spezzato il cuore". La rivelazione su Ratzinger e Bergoglio

Il retroscena raccontato dall'arcivescovo Georg Gänswein, grande conoscitore dell'animo del papa emerito. La decisione di papa Francesco di porre una stretta sulle messe in latino gli spezzò il cuore

"Gli ha spezzato il cuore". La rivelazione su Ratzinger e Bergoglio

Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, papa emerito l'uno e papa regnante l'altro. Due uomini che hanno segnato la chiesa, e che si sono trovati a condurre insieme un'enorme platea di fedeli. Non sempre i due si sono però trovati d'accordo.

A rivelare un retroscena significativo è l'arcivescovo Georg Gänswein che, intervistato dal quotidiano cattolico tedesco Die Tagespot, racconta di quanto profonda sia stata la ferita di Benedetto XVI dopo aver saputo della decisione di papa Francesco di mettere un freno alla celebrazione della messa in latino. “La stretta di Francesco sulla Messa in latino gli ha spezzato il cuore”, dichiara senza mezzi termini l'arcivescovo Gänswein.

Tradizionalista l'uno, più rivoluzionario l'altro. Ratzinger e Bergoglio sono stati spesso messi a confronto.

Al momento della rinuncia, spiega padre Georg, Ratzinger era convinto di non vivere ancora per molto, forse solo un altro anno. Non è andata così. In questo modo, il papa emerito ha appreso della Traditionis custodes, la lettera apostolica di papa Francesco, pubblicata sotto forma di motu proprio il 16 luglio 2021, in cui sono state poste delle restrizioni sulla celebrazione della messa in latino. Un colpo al cuore per Benedetto XVI.

"Lo ha colpito molto duramente", rivela l'arcivescovo Gänswein. "Penso che abbia spezzato il cuore di Papa Benedetto". Vicino a Benedetto dal 1992, padre Georg conosceva bene l'animo del papa emerito. “L’intenzione di papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che avevano semplicemente trovato una casa nella Messa antica, a trovare una pace interiore, trovare una pace liturgica", spiega . "Se si pensa per quanti secoli la Messa antica è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per tanti santi, è impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il Concilio Vaticano II e non sanno nulla dei drammi che circondarono il Concilio Vaticano II. Togliere questo tesoro alla gente, perché? Non credo di poter dire di essere a mio agio con questo", aggiunge.

Papa Francesco pubblicò la sua lettera apostolica motu proprio, ossia in modo tale che la sua decisione fosse inappellabile.

Il Pontefice voleva "ristabilire in tutta la Chiesa di Rito romano una sola e identica preghiera che esprima la sua unità, secondo i libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II e in linea con la tradizione della Chiesa", ma la sua delibera ferì in maniera insabile il suo predecessore ancora in vita.

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