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"Sapere e innovazione per essere player forti". Bitron al centro dell'e-mobility

L'azienda di Grugliasco (Torino) è una dei protagonisti italiani più competitivi a livello internazionale nel settore della e-mobility. "Noi tra i primi a crederci. Questo oggi ci dà vantaggio"

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Il viaggio tra le eccellenze della mobilità elettrica made in Italy continua. E conduce a Grugliasco, alle porte di Torino, dove ha sede Bitron, una realtà che non ha mai smesso di investire in innovazione e sviluppo. L'azienda guidata dalla famiglia Bianco, con 18 stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo diffusi nel mondo (in Italia, Spagna, Romania, Germania, Turchia, Polonia, Messico e Cina), è uno dei protagonisti italiani più competitivi a livello internazionale nel settore della e-mobility, in cui l'Italia ha un enorme potenziale da esprimere.

"La transizione energetica non ci ha trovati impreparati, la combinazione del nostro know-how meccatronico ed elettronico ci ha permesso di essere il riferimento giusto al momento giusto, e siamo stati fra i primi a crederci. Questo oggi ci dà un vantaggio e ci rende dei player importanti", spiega Alberto Moro, CEO della Business Unit Automotive, elencando i tre fronti sui quali Bitron ha declinato la propria produzione: elettrico, idrogeno e termico alimentato e-fuel. "Per l'elettrico forniamo soluzioni in diverse funzioni della vettura, dall’elettronica per la gestione delle batterie alle soluzioni per il raffreddamento delle stesse. Bitron è anche in prima fila nello sviluppo di soluzioni legate all'idrogeno". Per strategia di mercato, l'azienda ha inoltre puntato in grande misura su categorie di prodotti trasversali al tipo di tecnologia utilizzato per la motricità, come quelli legati ai comandi, che consentono al guidatore e ai passeggeri di interagire con il veicolo. "Questa categoria di prodotti sta evolvendo in maniera rapida, a volte fin troppo per le abitudini dell’utente, ed è un settore sul quale Bitron concentra buona parte della sua capacità innovativa", racconta ancora Moro.

Bitron Grugliasco

Affacciata sui grandi mercati della e-mobility, l’azienda made in Grugliasco attraversa l'attuale momento affrontando in modo propositivo le incertezze che a livello globale accompagnano la transizione all’elettrico. Al riguardo Moro snocciola alcuni dati che fotografano lo stato dell’arte, pur se i dati di previsione cambiano di mese in mese: "Le ultime analisi prevedono, sul 2024, immatricolazioni di veicoli elettrici intorno al 20% a livello globale, con un'Europa al 12% e una Cina al 45%, favorita da scelte governative che hanno molto incentivato la mobilità elettrica". Al netto di una situazione tutta in divenire, Bitron è in ogni caso protagonista del progresso grazie al suo ruolo internazionale. "La nostra azienda è 'a bordo' con tutti i car makers che producono elettrico sui mercati europei, americani e asiatici. Puntiamo quindi a essere un player forte nel contesto elettrico, quale che sia la sua penetrazione nel mercato", assicura Moro. E l’intenzione dichiarata è quella di contribuire a rendere il sistema Italia sempre più protagonista di questo percorso.

Bitron manager
Alberto Moro, CEO della Business Unit Automotive di Bitron

Realtà come Bitron testimoniano infatti l'esistenza di una filiera d'eccellenza che, con opportuni investimenti, può davvero ambire a diventare un distretto di riferimento a livello globale per la mobilità elettrica e la transizione energetica più in generale. "La politica dovrebbe supportare la transizione verso una mobilità pulita puntando al risultato, senza mettere vincoli tecnologici alla direzione da prendere; i vincoli sono un ostacolo dell’innovazione e possono finire per pesare sulla competitività industriale e sulla mobilità in generale", ragiona al riguardo Alberto Moro.
Intanto, proprio muovendosi in questa direzione, l’azienda continua a lavorare nel campo dell’innovazione. La Business Unit Elettronica di Bitron si occupa anche dell’EV charging, un ambito importante che supporta i clienti nella creazione delle infrastrutture necessarie alla diffusione dell’elettrico.

Inoltre, l’azienda continua a investire anche in un'altra forma importante di energia: il capitale umano.

"Nella business unit auto – spiega Moro - abbiamo più di 300 ingegneri in ricerca e sviluppo, buona parte di questi è dedicato all’elettronica, in termini di hardware, software e validazione, oltre che naturalmente innovazione".

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