ministero della Giustizia

Dopo l'intervista rilasciata al Corriere della sera con le accuse a Giulia Bongiorno, il ministro Cartabia ha convocato Anna Macina per un confronto

Francesca Galici
La Cartabia striglia Macina: "Una posizione istituzionale richiede riserbo"

Il Recovery Plan è un ottimo documento per capire in concreto quale sia l'origine dei problemi del Paese, la causa di quel disastro che siamo diventati

Pier Luigi del Viscovo
Dietro tante parole si nasconde il nulla

Nell'Aula della Camera dei deputati l'informativa urgente del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sulla vicenda della nomina del direttore dell'amministrazione penitenziaria nel 2018: "Avevo pensato di riservare a Di Matteo il posto che fu di Falcone, ammetto che non ragionai sull'organigramma dei ruoli. Il dottor Di Matteo avrebbe avuto la possibilità di lavorare in via Arenula, al mio fianco. La mafia che vive di segnali, avrebbe visto solo che Di Matteo era dentro le istituzioni, al fianco del ministro della Giustizia. Appresi con sorpresa la decisione del dottor Di Matteo e lo informai che avevo già avviato le pratiche per il dottor Basentini". / Camera web

Agenzia Vista
Giustizia, Bonafede: "Avrei messo Di Matteo in via Arenula al mio fianco"

Nell'Aula della Camera dei deputati l'informativa urgente del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sulla vicenda della nomina del direttore dell'amministrazione penitenziaria nel 2018: "Riguardo alle strumentalizzazioni che qualcuno vorrà ancora una volta fare in merito alle ormai note scarcerazioni, ricordo che sono state determinate da decisioni prese, in piena autonomia e indipendenza, dai magistrati competenti (nella maggior parte dei casi per motivi di salute), sui quali, ovviamente, non c'è stato alcun condizionamento da parte del ministero o del governo". / Camera web

Agenzia Vista
Bonafede: "Su scarcerazioni nessun condizionamento Governo"

Al via la rivoluzione del lessico carcerario voluta dal dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Vietati dodici termini, come "cella" o "piantone", che saranno sostituiti da espressioni più politicamente corrette

Alessandra Benignetti
Il politically correct entra in carcere e la cella diventa "camera di pernottamento"
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