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Molesta le donne e scaraventa a terra i poliziotti: nigeriano rimpatriato

A Como un nigeriano è stato arrestato e poi inviato in un Cpr in attesa di rimpatrio. Noto per le molestie sulle donne, durante un controllo di polizia ha picchiato violentemente due poliziotti prima di essere fermato

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Poliziotti accoltellati e massacrati di botte dai migranti e poliziotti che, se difendono se stessi e la collettività da un violento, vengono indagati. L'ultimo episodio, di quella che è una lunga lista di aggressioni, si è verificato a Como, dove un nigeriano ha malmenato a calci e pugni due agenti intervenuti dopo che erano state segnalate le molestie compiute da parte dello straniero.

Il nigeriano, irregolare in Italia da oltre 20 anni, era già noto alle forze dell'ordine perché era solito importunare e molestare le donne che, da sole, parcheggiavano in un autosilo alle porte di Como, peraltro utilizzato per raggiungere il comparto ambulatoriale dell'ospedale Sant'Anna. Il 34enne, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, seguiva le donne e rivolgeva loro apprezzamenti non graditi. All'ennesima segnalazione i poliziotti sono tornati nell'autosilo dove hanno trovato il nigeriano che, nel momento in cui gli agenti sono avvicinati per identificarlo, li ha aggrediti. All'improvviso l'uomo si è avventato sui poliziotti come una furia, sferrando calci e pugni contro gli agenti, due dei quali sono finiti a terra, con il nigeriano che ha continuato a colpirli.

Con molta fatica i poliziotti sono riusciti a neutralizzarlo e a portarlo in Questura, dove è stato identificato e posto in stato di fermo. Sottoposto a processo per direttissima, è stato condannato a un anno di reclusione e condotto nel Centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) con in tasca un ordine di espulsione firmato dal prefetto di Como. I poliziotti aggrediti hanno refertato escoriazioni su varie parti del corpo a causa delle botte subite dallo straniero ma, fortunatamente, stanno bene. Ma cosa sarebbe accaduto se l'uomo fosse stato armato? Il vice-ispettore Christian Di Martino si trova ancora in gravi condizioni, anche se in miglioramento, all'ospedale Niguarda di Milano, colpito alla schiena da diversi fendenti da parte di un tunisino.

Sono storie che hanno un comune denominatore nell'evidente problema degli stranieri senza permesso, che vivono ai margini della società e sono spesso violenti, e nelle aggressioni alle forze dell'ordine che si stanno moltiplicando nel nostro Paese.

È necessario proseguire sulla strada dei rimpatri, rafforzando le collaborazioni con i Paesi di origine che, troppo spesso, non riconoscono i loro cittadini, bloccando qualunque procedura di espulsione. In questa direzione si colloca il lavoro del governo, che ha implementato la lista dei Paesi sicuri per i rimpatri, inserendo nuovi Paesi per il rientro degli irregolari presenti sul suolo italiano.

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