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Poste, via all’accordo su turnover. Previste oltre tremila nuove assunzioni

L’azienda ha siglato con Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte, Confsal, Failp-Cisal, Fnc Ugl l’intesa che accompagnerà il processo di evoluzione

Poste, via all’accordo su turnover. Previste oltre tremila nuove assunzioni

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Via all’accordo con i sindacati per il ricambio generazionale nei tanti uffici sul territorio di Poste italiane. Complessivamente con questa novità sono 3.374 i lavoratori che passeranno da part time a full time. La notizia arriva da Sip-Cisl e viene ricordato che si tratta di una sostituzione di lavoratori usciti. Il ricambio viene fissato al 75%. La Cisl riferisce che ci saranno 1.200 assunzioni esterne, 500 nel commerciale. Inoltre il contratto di 1.500 lavoratori part time verrà trasformato in full time. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Le novità

Oltre a quanto già anticipato, sono previsti altre trasformazioni di contratto e modifiche alle mansioni per altri lavoratori. Tra questi 200 addetti al recapito verranno impiegati allo sportello. Il segretario generale della Slp Cisl Raffaele Roscigno ha spiegato: “Abbiamo ottenuto l'innalzamento al 75% del turn over per il triennio è una intesa importante che significa più stabilizzazioni e più assunzioni di personale. Siamo molto soddisfatti di questo obiettivo raggiunto unitariamente con tutti gli altri sindacati”.

Le stabilizzazioni

In quanto alle stabilizzazioni sono stati definiti nuovi criteri i quali specificano che entrano in graduatoria coloro che hanno prestato attività dal 2014. È inoltre previsto l'arrotondamento per periodi superiori ai 15 giorni ricondotti al mese, e l'aggiornamento dei punteggi al 31 gennaio di ogni anno. La graduatoria ed i criteri termineranno il 31 dicembre 2026. I destinatari di una leva tra mobilità (regionale o nazionale), conversione o sportellizzazione non avranno la possibilità di avvalersi di un'altra leva durante lo stesso arco solare. Roscigno ha poi detto: “Speriamo ora di chiudere in tempi brevi il nuovo contratto, anche alla luce dell'incremento dei ricavi comunicato nei giorni scorsi dall'amministratore delegato di Poste. Mentre continuiamo ad essere fortemente contrari al piano di privatizzazione dell'azienda predisposto dal governo”.

L’accordo

L’accordo “contro il lavoro povero”, definito così il patto tra i vertici di Poste Italiane, SicCgil e le altre sigle sindacali. Nicola Di Ceglie, Segretario nazionale di SicCgil, esprime grande soddisfazione per le innovazioni introdotte a favore delle lavoratrici e dei lavoratori della più grande azienda del Paese. Di Ceglie ha specificato che l’accordo, che avrà una durata triennale, introduce due importanti novità: la prima è l'aumento del turnover dal 40% al 75% nel corso dei tre anni mentre seconda riguarda una maggiore attenzione ai contratti part-time, il cosiddetto lavoro povero. Con questo patto, tutti i lavoratori part-time dell'azienda, sia volontari che involontari, potranno convertire il loro contratto a tempo pieno. Di Ceglie ha detto: “Non era mai avvenuto prima che si arrivasse ad una ridefinizione così massiccia per l'intera platea interessata, chiarisce Di Ceglie, basti pensare che, solo nel 2024, sono previsti oltre 3400 passaggi da part time a full time”.

Misure specifiche

Per il lavoro part-time è stata introdotta una misura di protezione per coloro che non possono usare i motomezzi per ragioni antropometriche.

Inoltre, per chi soffre di gravi patologie o ha subito inabilità a seguito di infortuni, è prevista la ricollocazione in altri ambiti lavorativi per facilitare la conversione del loro contratto. Per quanto riguarda la mobilità volontaria, abbiamo mantenuto la struttura su tre livelli: provinciale, regionale e nazionale.

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