"Vannacci, Kiev, Salis. La mia Europa è diversa. E agli alleati dico...". Intervista a Matteo Salvini

Matteo Salvini è in piena battaglia. Non solo perché sono vicine le elezioni europee ma perché la situazione politica ed economica è a un passaggio decisivo

"Vannacci, Kiev, Salis. La mia Europa è diversa. E agli alleati dico...". Intervista a Matteo Salvini

Matteo Salvini è in piena battaglia. Non solo perché sono vicine le elezioni europee ma perché la situazione politica ed economica è a un passaggio decisivo. Tra poco più di un mese si saprà chi governerà in Europa, quali saranno le alleanze, quali i programmi. Salvini è netto, va avanti senza indugi, come è abituato a fare: «Spero che nessuno nel centrodestra preferirà quel bombarolo di Macron all'equilibrata Le Pen». Diciamo che non usa mezzi termini. Mentre sull'Ucraina è più diplomatico e anche un po' sentimentale: «Si sente la mancanza di Berlusconi».

Ministro Salvini, partiamo dal suo libro Controvento: si aspettava questo successo di vendite?

«Ne sono orgoglioso ma onestamente, più che le vendite, mi rendono felice i tanti messaggi di sostegno di chi ha avuto la pazienza di leggerlo, ricavandone spunti interessanti. Ho provato a raccontare me stesso, ma soprattutto a spiegare alcune scelte del passato e proporre un'idea di futuro».

Nel suo libro lei dice che ha scelto di fare politica per difendere i suoi valori. Quali sono?

«I valori delle libertà: libertà di parola e di pensiero contro i tentativi di censura, libertà di impresa contro l'eccesso di tasse e burocrazia, libertà di difendere il nostro Paese sempre e comunque. Credo nell'autonomia, nel rispetto, nella tutela del lavoro e della famiglia».

Per difendere questi valori bisogna andare controvento?

«Diciamo che chi sceglie la Lega, schierandosi anche contro un chiaro sistema mediatico-giudiziario, viene continuamente attaccato. Lo dimostrano le tante inchieste, quasi sempre finite in nulla, e le feroci campagne stampa. Se avessi voluto una vita comoda sarei di centrosinistra, ovvero amico delle Procure, della burocrazia europea, dei poteri finanziari come quello di Soros. Ecco, io preferisco difendere l'Italia. Anche andando controvento».

Nel libro racconta del processo che sta subendo per avere ritardato lo sbarco di alcuni migranti. Ci pensi bene: lo rifarebbe?

«Assolutamente sì. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino, dice l'articolo 52 della Costituzione. Ritengo scandaloso che la sinistra abbia votato in Parlamento per mandarmi a processo: come insegna la storia di un grande come Silvio Berlusconi, la sinistra non perde il vizio di provare a eliminare gli avversari per via giudiziaria. Ricordo a me stesso che rischio fino a 15 anni di carcere».

Però ora le cose non sembra vadano molto bene, gli sbarchi aumentano. Servirebbe un Salvini bis?

«Negli ultimi mesi siamo riusciti a invertire il trend. Ho fiducia nel mio amico Matteo Piantedosi e nella mia amica Giorgia Meloni: a differenza di quando governa il centrosinistra, questo governo ha le idee chiare ed è determinato. Per quel che mi riguarda posso dire di essere orgoglioso di aver ridotto sensibilmente gli arrivi, e quindi le tragedie del mare: parliamo di una stagione diversa da quella attuale. Ora mi auguro che tutte le regioni italiane, comprese quelle di sinistra, decidano di dotarsi di un centro per le espulsioni per evitare che clandestini delinquenti vadano a zonzo nelle nostre città».

È finita la battaglia per il terzo mandato? È vero, come scrivono, che ha scaricato Zaia?

«Noi riteniamo che un bravo sindaco o un bravo governatore possa governare anche per più di due mandati, se scelto dai cittadini. D'altronde nemmeno i parlamentari hanno limiti alla loro candidabilità. Detto questo, devo fare i conti con la realtà: la Lega è l'unica forza parlamentare ad aver cercato di eliminare il limite dei mandati. E ad oggi Luca Zaia, che ritengo un patrimonio non solo dei veneti ma di tutta Italia, non è ricandidabile».

Chi sarà il candidato in Veneto?

«Un leghista».

Rinunciando a Zaia, non rischia di spaccare la Lega?

«Le spaccature della Lega sono il sogno di molti commentatori che però restano delusi da diversi anni. Ci allungano la vita e ci fanno sorridere».

Lei propone la reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Perché ritiene che ce ne sia necessità? Il ministro della Difesa Crosetto pare contrario.

«Ritengo sia una grande opportunità, una forma di educazione civica, non penso al ritorno della leva vecchio stile. Penso che le nuove generazioni debbano avere la possibilità di essere formate con un servizio universale e territoriale che li renda capaci di operare la protezione civile. Leva per insegnare a salvare vite, non a fare la guerra. Penso a sei mesi, su base provinciale, dopo la scuola, che saranno uno splendido ricordo e un insegnamento per tutta la vita».

Non teme con questa proposta di perdere il voto dei diciottenni?

«No, basta spiegarla bene. E sono convinto che i consensi della Lega aumenteranno, anche grazie a scelte coraggiose di governo come il piano salva-casa che ci consentirà di sanare milioni di piccole irregolarità all'interno degli appartamenti. Lo porteremo presto in consiglio dei ministri».

Che Europa vuole la Lega?

«Meno invasiva e più concreta, capace di fare bene senza dilagare. Ora, invece, fa malissimo troppe cose. Penso alle follie di vietare la produzione di auto benzina e diesel dal 2035, alla direttiva casa che rischia di stangare gli italiani, alle scelte sbagliate contro agricoltori e pescatori, alla pessima gestione dei flussi migratori».

Quale maggioranza guiderà l'Europa?

«Auspico una maggioranza di centrodestra, senza sinistra, con una coalizione allargata sul modello di quanto ci ha insegnato Berlusconi. Spero che nessuno nel centrodestra preferisca i socialisti e i comunisti alla Lega e ai suoi alleati, confido che nessuno preferisca il bombarolo Macron all'equilibrata Le Pen».

Si farà l'autonomia differenziata?

«Sono ottimista, parliamo di una riforma-simbolo della Lega che attendiamo da decenni. Renderemo ancora più efficienti i governi del territorio, premiando gli amministratori più capaci. E sono stupito che la Schlein ora si dica contraria, visto che la sua Emilia-Romagna si è sempre esposta a favore».

Cosa pensa della vicenda Toti?

«Spero che le iniziative della magistratura non abbiano conseguenze su alcuni lavori fondamentali. Abbiamo investito miliardi in Liguria, dal terzo valico alla diga, e la Liguria rappresenta un modello di efficienza come abbiamo dimostrato dopo il crollo del ponte Morandi. Quanto a Giovanni, spero possa dimostrare la propria innocenza».

A proposito di giustizia, ha letto del cronista collaboratore del nostro Giornale condannato a 8 mesi di carcere per un articoletto di poche righe nel quale raccontava di uno scontro tra avvocati?

«Ho letto con stupore la notizia che avete pubblicato. Esprimo la mia solidarietà. È l'ennesima dimostrazione che la giustizia va riformata urgentemente».

Vannacci: è lui la scommessa di queste Europee?

«È un ottimo candidato, un servitore dello Stato infangato dal sistema mediatico perché ha osato andare controvento, come noi leghisti. È indipendente, ma condivide con la Lega l'idea di una nuova Europa che tuteli i confini e difenda famiglie e imprese. Vannacci sarà uno dei più votati in tutta Italia non solo della Lega, ma di tutti i partiti».

C'è uno scontro tra Giorgetti e Tajani?

«Non mi risulta».

L'elettorato di destra lamenta un atteggiamento troppo morbido verso la criminalità. Non vede il cambio di passo.

«Parlo dei miei dossier: nel nuovo codice della strada, chi viene pizzicato drogato o ubriaco viene sanzionato pesantemente. Idem chi guida col cellulare. Rispondo in questo modo, alla sua domanda sulla criminalità, perché chi si mette sulle strade senza essere in condizioni psicofisiche adeguate è un potenziale assassino. In generale, comunque, non condivido la lamentela. Il governo mi pare sul pezzo».

Il governo del fare, ok. Ma cosa sta facendo concretamente per dare serenità e sviluppo all'Italia?

«In poco più di più di un anno di governo abbiamo messo mano ad alcune riforme decisive e attese da tempo. Non solo il nuovo codice della Strada che il Parlamento deve approvare. Penso soprattutto al nuovo codice degli appalti, che ha tagliato la burocrazia con l'obiettivo di dare maggiore fiducia ad enti locali e lavoratori. Stiamo aprendo cantieri da Nord a Sud, dopo decenni di No ideologici siamo impegnati per ammodernare il Paese. Mi lasci dire che anche questo impegno è nel segno di Silvio Berlusconi, innamorato dell'Italia e uomo del fare».

C'è uno scontro con l'Austria sulle limitazioni poste da Vienna e rigettate dall'Italia ai Tir che provengono dall'Italia e che vogliono passare il Brennero. L'Italia si è opposta all'Austria e ha ottenuto l'appoggio dell'Europa

«L'Italia ha fatto un passo decisivo, per la prima volta nella storia Repubblicana. Abbiamo mantenuto la promessa, a tutela di cittadini e lavoratori italiani. Il nostro Paese non è più disposto a subire».

Giusto continuare a finanziare la guerra dell'Ucraina?

«Ormai è un tema che sta interessando non solo l'Italia ma tutto l'Occidente a partire dall'America. Come Lega faremo tutto quello che ritiene corretto il governo, di certo sono molto preoccupato si parli troppo di guerra e di bombe e poco di pace. E leader europei come Macron, che teorizzano l'invio di truppe Ue, sono pericolosi. Spalancano le porte alla terza guerra mondiale. Anche su questi dossier mancano le straordinarie capacità di Berlusconi, uomo di pace e di diplomazia».

Biden o Trump?

«Trump tutta la vita: con i democratici abbiamo un mondo più infiammato, dall'Ucraina al Medioriente, e credo non sia un caso. La presidenza Biden ha fatto troppe scelte sciagurate».

Gioco della torre. Non è ammessa risposta multipla. Chi salva dell'opposizione? Schlein, Conte o Fratoianni?

«Salvo Ilaria Salis, la ragazza detenuta

in Ungheria con gravi accuse e candidata con la sinistra. Detto che auspico possa essere dichiarata innocente, è la dimostrazione plastica della differenza tra noi e loro. Noi preferiamo un generale come Roberto Vannacci».

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