Cinema

"The greatest hits" viaggia nel tempo per elaborare il lutto a suon di musica

Il film di Disney+ è un omaggio al potere salvifico delle canzoni. Anche in amore

"The greatest hits" viaggia nel tempo per elaborare il lutto a suon di musica

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Il potere del ricordo attraverso la musica. Su questo concetto si fonda l'idea di The Greatest Hits, in streaming ora su Disney Plus, che racconta la storia di Harriet, ragazza di Los Angeles in lutto per la morte del fidanzato Max, avvenuta due anni prima, a causa di un grave incidente stradale.

Da quel giorno Harriet vive un fenomeno strano. Ogni canzone che avevano ascoltato insieme la fa ritornare a quel momento del passato. Non solo con la memoria, ma fisicamente. Harriet così farà di tutto per cercare di tornare, attraverso l'ascolto delle canzoni, ai momenti cruciali della vita di coppia, così da poter cambiare il destino di Max. Non ci riuscirà e questa sua particolarità avrà pesanti effetti collaterali, la costringerà a rimanere incastrata nel passato, senza riuscire a vivere il presente. Almeno sino al giorno in cui non incontrerà David. Interpretato da Lucy Boynton e Justin H. Min, scritto e diretto da Ned Benson, il film è un omaggio al potere salvifico, di memoria e comunicativo che ha la musica su ognuno di noi. «Il film trae ispirazione dal libro Musicofilia, scritto dal neuroscienziato Oliver Sacks - dice il regista - che parla di quelle specie di allucinazioni che viviamo quando ascoltiamo un brano musicale particolarmente importante per noi, che ci riporta al passato. In generale di come il nostro cervello interagisce con la musica». Lucy Boynton non è al primo film in cui la musica è al centro. In Bohemian Rapsody aveva interpretato la compagna di Freddie Mercury, Mary Austin. «La musica è il nostro modo di viaggiare nel tempo, Harriet lo fa in una maniera leggermente più realistica di quella che ognuno di noi ha sperimentato nella vita». C'è un altro tema che il film affronta. Esiste il destino in amore?

O lo costruiamo noi, giorno per giorno, con il rapporto di coppia? La Boynton è convinta della necessità di una precisa volontà delle parti: «Se decidi che quella relazione sentimentale è la relazione della vita, lo è». La colonna sonora del film, che attinge a brani varie epoche e stili, piacerà a molti musicofili. Contiene brani come Play It on the Radio, di Niki and the Dove, Gap in the Clouds di Yellow Days e Friday I'm in Love di Phoebe Bridgers, oltre ad una vasta selezione di brani indie del decennio scorso e un inedito scritto per il film di Nelly Furtado. «Alcune delle canzoni sono molto personali per me - dice il regista - e per questo le ho inserite subito nel copione, i brani di Roxy Music per esempio». Il modo con cui Harriet ascolta la musica che la fa tornare indietro nel tempo è a sua volta un viaggio nel tempo. Lo fa infatti attraverso la riproduzione di vinili. Posseggo una grande collezione di vinili - dice il regista - che si aggiunge a quella ereditata dai miei genitori». Un vintage che sta tornando di moda anche fra i più giovani.

«È come guardare un film - conferma Lucy Boynton - puoi farlo anche sul computer ma andare al cinema, e goderselo sul grande schermo è un'altra cosa».

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