Cronaca internazionale

Germania: assassinati due ucraini, arrestato un russo. Ipotesi strategia della tensione di Mosca

L'aggressione è avvenuta in un centro commerciale nell'Alta Baviera. Entrambe le vittime sono decedute a seguito delle ferite. Il presunto responsabile dell'attacco è stato messo ai domiciliari

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Orrore in Germania. Due ucraini di 23 e 36 anni sono stati accoltellati a morte nel tardo pomeriggio di sabato 27 aprile nei locali di un centro commerciale nel villaggio di Murnau, nell’Alta Baviera. La polizia locale ha fermato un uomo russo di 57 anni, sospettato di essere il responsabile dell’aggressione. Pare che al momento sia trattenuto ai domiciliari, in attesa della decisione del tribunale riguardo alla conferma dell’arresto.

Delle due vittime, una è deceduta nel luogo dell’attacco, mentre un’altra è morta in ospedale a causa delle ferite riportate. Le forze dell’ordine stanno ancora ricostruendo gli avvenimenti e le motivazioni dell’accoltellamento non sono ancora chiare. L’ipotesi al momento più probabile è che l’aggressione sia legata al conflitto in corso tra Kiev e Mosca. Un avvenimento del genere si è verificato sempre in Germania nel febbraio scorso quando due giocatori di basket ucraini, il 17enne Volodymyr Yermakov e il 18enne Artem Kozachenko sono deceduti dopo essere stati accoltellati per strada. Le persone sospettate di essere gli autori di quest’aggressione erano stati arrestati e al tempo la Fbk (Federazione basketball di Kiev) si era detta convinta che l’attacco fosse stato motivato da odio verso l’Ucraina. La polizia tedesca, però, aveva dichiarato che il movente era di natura politico.

Se fosse confermata la pista del conflitto ucraino, questo fatto di sangue sarebbe la concretizzazione dei timori delle cancellerie europee. Fin dal febbraio del 2022, i governi dell’Unione hanno guardato con preoccupazione alle minoranze russe presenti nei vari Paesi, soprattutto nel Baltico. I servizi segreti delle nazioni dell’Est hanno più volte affermato che, nel giro dei prossimi dieci anni, Vladimir Putin potrebbe utilizzarle sia per destabilizzare gli Stati che le ospitano, sia per giustificare eventuali operazioni militari, motivandole con la difesa dei propri connazionali.

Per contrastare i piani dello zar, la Finlandia ha sigillato fino a nuovo ordine il confine con la Federazione e la Polonia ha dato il via ad un’ampia operazione con lo scopo di individuare e arrestare gli operativi russi presenti nel Paese. L’eurodeputata lettone Tatjana Zdanoka, inoltre, è finita nel mirino dei servizi segreti di Riga per la sua presunta collaborazione con il Cremlino. Secondo l’accusa, infatti, la 73enne ha diffuso propaganda su violazioni dei diritti della minoranza russofona presente nello Stato baltico.

In più, sin dal 2007 ha ricoperto il ruolo di presidente della Ong “Alleanza dei russofoni dell’Ue”.

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