Europa

"Scrivete Giorgia sulla scheda. Ora cambieremo anche la Ue"

Meloni capolista ovunque: "I socialisti saranno all'opposizione a Strasburgo. Sono un soldato e i soldati si mettono in prima fila". Le vertigini sul palco

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Deve fare i conti con il disturbo agli otoliti, Giorgia Meloni, lo stesso che l'aveva costretta a rinviare la conferenza stampa di fine anno. Ma rinunciare alla kermesse di tre giorni sul lungomare pescarese non è una opzione in campo. E così la premier sale sul palco e ci scherza sopra: «Sto facendo del mio meglio ma sto come se fossi sull'ottovolante, se vedete che sbando non vi preoccupate ce la faccio».

D'altra parte l'occasione è di quelle importanti. Dopo qualche settimana di riflessione è tempo di annunciare la sua candidatura alle Europee. «Ho deciso di scendere in campo per guidare Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo», annuncia la premier tra gli applausi. «C'è una grande sfida da portare avanti e nessuno può tirarsi indietro. Vogliamo mandare la sinistra all'opposizione anche in Europa, come in Italia. Quando diciamo mai con la sinistra non è uno slogan a seconda delle convenienze, come altri hanno fatto, ma della nostra identità. Non ci sono mezze misure, prendere o lasciare. Sono un soldato e come i soldati, quando devono, si mettono in prima fila». La modalità con cui si potrà votarla prevede una novità. L'invito esplicito della premier è votare Giorgia, una possibilità che sarà data all'elettore senza pericolo di annullamento visto che sulla scheda sarà scritto Giorgia Meloni detta Giorgia. «Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo. Sono fiera che la maggior parte dei cittadini mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara... perché loro sono colti. Ma io sono fiera di essere una persona del popolo».

Giorgia Meloni rivendica quell'europeismo critico che oggi viene sposato anche da altre personalità. «Molti di quelli che oggi plaudono alle parole di Mario Draghi o ai documenti di Enrico Letta liquidavano le nostre critiche come negazionismo climatico o oscurantismo scientifico. La verità che qualcuno dovrebbe avere il coraggio di riconoscere che abbiamo sempre avuto ragione noi». È una «idiozia suicida», ad esempio «spingere le auto elettriche senza considerare che l'elettrico è prodotto in Paesi che non rispettano neanche lontanamente i vincoli ambientali delle nostre aziende». E poi sui migranti: «Bisogna seguire i soldi, bisogna attaccare i trafficanti al cuore. Ci dicano in Italia e in Europa, dove vogliono stare gli altri. Vogliono stare dalla parte di chi vuole combattere i nuovi schiavisti, o dalla parte dell'immigrazione illegale di massa? E lo chiedo in particolare a Elly Schlein: serve una parola chiara».

Il presidente del Consiglio usa toni duri contro la zavorra del Superbonus, «la più grande patrimoniale al contrario fatta in Italia, una redistribuzione dalle fasce deboli alle fasce ricche. E poi ci si chiede perché la sinistra va così forte nei quartieri chic» e ricorda che «per la prima volta un Papa sarà al G7 per parlare di Intelligenza artificiale», nel summit organizzato dal governo. L'obiettivo è il 26% ma si confida, con Giorgia in campo, anche nel 30%

Meloni ringrazia i leader del centrodestra, Antonio Tajani presente a Pescara, ma anche Matteo Salvini in collegamento da Roma, «che ci ha preferito il ponte. Scherzo ovviamente, so quanto è importante trovare tempo e dedicarsi alla famiglia». Il leader della Lega rinnova la sua fedeltà al patto di governo: «Lo dico ai giornalisti: mettetevi l'anima in pace perché le prossime elezioni politiche saranno nel 2027, non un minuto prima. Questa squadra andrà avanti fino all'ultimo minuto dei giorni che ci hanno dato gli italiani per governare il paese». Una promessa di lealtà che viene rilanciata anche da Antonio Tajani: «La lealtà è un valore che contraddistingue questa coalizione. Meglio avere un alleato leale che un finto amico che poi ti tradisce. Meloni sa che quando prendiamo un impegno lo manteniamo.

Fare una competizione tra i partiti del centrodestra sarebbe miope e sciocco».

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