Autoriciclaggio e appropriazione indebita: indagato Gravina dopo il caso dossieraggio

Gli avvocati del presidente della Federcalcio fanno sapere che ha chiesto lui stesso di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e "le circostanze di cui è stato vittima"

Autoriciclaggio e appropriazione indebita: indagato Gravina dopo il caso dossieraggio
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Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, risulta indagato a Roma nell'indagine giudiziaria per appropriazione indebita e autoriciclaggio, in relazione alle segnalazioni redatte nel 2022 dal "Gruppo Sos" della Procura Nazionale Antimafia, su alcune sue operazioni finanziarie risalenti agli anni 2018 e 2019. Queste stesse informative fanno parte di quelle che la Procura di Perugia, in un'altra inchiesta, sta ritenendo frutto di accessi abusivi da parte del coordinatore del gruppo Sos, il finanziere Pasquale Striano: il cosiddetto dossieraggio. Vicenda, quest'ultima, per il quale Gravina si ritiene parte lesa, visto che - secondo i pm umbri - Striano avrebbe costruito una "proposta di trasmissione alla Procura" di Roma, firmata dal magistrato antimafia Antonio Laudati (che risponde di abuso d'ufficio), anche sulla base di appunti ottenuti nel 2022 da Emanuele Floridi (il suo avvocato nega la circostanza). Quest'ultimo è un ex collaboratore di Gravina, poi vicino al presidente della Lazio, Claudio Lotito.

Gravina era stato già interrogato nella giornata di oggi dai pm per due ore. Il presidente della Figc, avevano fatto sapere i suoi legali, aveva chiesto lui stesso di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e "le circostanze di cui è stato vittima". "Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti", hanno dichiarato in una nota i legali Leo Mercurio e Fabio Viglione.

Nella documentazione arrivata da Perugia a Roma si parla sostanzialmente di due compravendite effettuate da Gravina nel 2018, anno della sua elezione a presidente della Federcalcio (prima di questo incarico era a capo della Lega Pro): l'acquisto di una casa a Milano per la figlia della compagna e la vendita (mai completata) di una collezione di libri antichi al consulente della Lega calcio, Marco Bogarelli. Quest'ultimo è scomparso nel 2021.

Secondo gli appunti giunti a Striano, i movimenti di denaro sarebbero collegati, in maniera sin qui indimostrata, alla vendita dei diritti tv della Lega Pro, anche se fonti vicine al presidente Figc smentiscono queste ricostruzioni. I magistrati decideranno nelle prossime ore anche se stralciare la parte dell'inchiesta che riguarda l'acquisto della casa e inviare il carteggio alla Procura a Milano per competenza.

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