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Morto per amianto ex impiegato Rai. Il pm blocca i funerali per l'autopsia

L'uomo colpito dallo stesso mesotelioma dell'inviato Franco Di Mare

Morto per amianto ex impiegato Rai. Il pm blocca i funerali per l'autopsia

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E forse i problemi della Rai sono altri. Non certo la presunta censura di «tele Meloni». Ma un menefreghismo da «carrozzone» di cui, per errori del passato, pagano in salute giornalisti e dipendenti. L'allarme amianto è stato a lungo ignorato, taciuto. E viene a galla solo ora.

Mariusz Marian Sodkiewicz, ex dipendente della Rai con origini polacche, è morto a 62 anni a causa di un mesotelioma pleurico, malattia dovuta all'esposizione all'amianto durante il suo lungo servizio nella sede romana dell'emittente pubblica. La Procura di Roma sta indagando sul caso e per vederci più chiaro ha bloccato i funerali e richiesto l'autopsia sul corpo dell'uomo. L'ipotesi di reato formulata nel fascicolo è per lesioni personali colpose. Ne dà notizia l'Ona, Osservatorio Nazionale Amianto, impegnata da tempo per fare chiarezza sulla presenza del «killer silente» negli edifici della tv di Stato. La sostanza, come Mariusz stesso aveva riferito, era presente negli edifici e negli impianti dell'emittente che, tra il 2010 e il 2012 aveva disposto il piano di bonifica. L'uomo, tra l'altro, aveva segnalato ai suoi referenti interni che i lavori erano stati eseguiti senza strumenti adeguati di prevenzione tecnica e di protezione individuale.

Un approfondimento sul caso è dovuto. Se non altro perché la patologia che ha colpito Sodkiewicz è la stessa contro cui sta lottando Franco Di Mare. Il giornalista Rai sostiene di aver contratto la malattia quando si trovava in Jugoslavia per lavorare come inviato di guerra: ma il caso di Sodkiewicz impone nuove verifiche per capire se il tumore del giornalista può invece essere maturato in sede.

«Di Mare, in un'intervista a Che tempo che fa, si era detto sgomento per il comportamento tenuto dalla Rai dopo la sua richiesta dello «stato di servizio» col quale doveva supportare la diagnosi che probabilmente non gli lascerà scampo. E la stessa Rai, a quanto pare, non si è mobilitata granché nemmeno per la presenza di amianto in sede. Quando negli uffici era stato detto di non piantare chiodi nelle pareti perchè non si sgretolassero.

«La morte di Sodkiewicz, che solleva anche interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e la responsabilità delle istituzioni - sostiene Di Mare - è una delle tante e dolorose testimonianze delle conseguenze devastanti dell'esposizione all'amianto sul luogo di lavoro».

L'ex dipendente di viale Mazzini aveva iniziato la sua

carriera nel 2002. I primi sintomi sono comparsi nell'estate del 2023 mentre la diagnosi è arrivata poco dopo, con una serie di esami clinici che hanno confermato il legame della malattia con la ripetuta esposizione all'amianto.

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