Letteratura

Addio ad Alice Munro, la scrittrice Premio Nobel maestra del racconto contemporaneo

Scomparsa all'età di 92 anni la grande scrittrice canadese Alice Munro. Nessuno come lei in grado di dipingere il mondo e le persone in maniera tanto lucida e profonda

Addio ad Alice Munro, la scrittrice Premio Nobel maestra del racconto contemporaneo

Ascolta ora: "Addio ad Alice Munro, la scrittrice Premio Nobel maestra del racconto contemporaneo"

Addio ad Alice Munro, la scrittrice Premio Nobel maestra del racconto contemporaneo

00:00 / 00:00
100 %

Grande lutto nel mondo della letteratura, è scomparsa all'età di 92 anni la scrittrice, Premio Nobel nel 2013, Alice Munro, considerata dal mondo letterario la più importante scrittrice canadese contemporanea, la stessa motivazione che la portò a vincere il prestigioso premio dell'Accademia Svedese.

Chi era la scrittrice

Era diventata famosa soprattutto grazie alla narrativa breve con cui aveva pubblicato diversi raccolte di racconti tra cui i più famosi Il sogno di mia madre, In fuga, La vista da Castle Rock, che le sono valsi premi e plausi della critica. Storie che partivano dalla sua vita quotidiana e finivano per scandagliare la profondità di quella interiore. I personaggi che creava, prendevano tutti spunti da quelli conosciuti a Wingham, cittadina conservatrice ad ovest di Toronto dove era cresciuta, e dai cambiamenti portati dalla rivoluzione sociale degli anni Sessanta, un periodo che in alcune interviste definì: "Meraviglioso".

Iniziò molto presto a scrivere, addirittura la sua prima storia The Dimensions of a Shadow, venne pubblicata nel 1950 quando era ancora una studentessa all’University of Western Ontario, ateneo che potè frequentare solo grazie ad una borsa di studio, vista la situazione non proprio rosea della famiglia d'origine. Ma non soltanto, mentre prendeva la specializzazione in giornalismo riuscì a venderne un'altra alla radio canadese BC. Non terminò mai gli studi per "amore", lasciando il college per sposare James Munro, nonostante l'opposizione della famiglia di lui, un suo compagno di corso con cui dopo essersi trasferita prima a Vancouver poi a Victoria, diventò madre di tre figli diventando casalinga a tempo pieno.

Il periodo della depressione

Si ritrovò a 30 anni con una grave forma di depressione, che riuscì a vincere aprendo nel 1963 una libreria a Victoria insieme al marito. Questa nuova rinascità fece anche riemergere tutto il suo grande talento e dopo 5 anni, nel 1968, pubblico un'altra raccolta di racconti, La danza delle ombre felici che fece innamorare della sua scrittura la critica, tanto da farle ricevere il Governor General’s Award, il più importante premio letterario canadese.

Durante la sua carriera era stata paragonata ad Anton Cechov e a Guy de Maupassant, ma in realtà la Munro era un'autrice originale che riusciva a riportare in maniera pulsante la sensibilità femminile. Aveva la grande capacità di raccontare le cose in maniera semplice e diretta, coinvolgendo in lettore che spesso si ritrovava nei suoi racconti rivedendo parti della sua vita. Come il desiderio di riscatto, la fatica del cambiamento e le frustrazioni, che sapeva magistralmente "dipingere".

Inoltre i suoi racconti avevano sempre qualcosa di inaspettato, il colpo di scena che appassionava perché riusciva ad aprire il lettore alla speranza e alla possibilità di capovolgere la vita. In Italia i suoi racconti vennero pubblicati solo nel 1994 grazie a La Tartaruga, una piccola casa editrice, per poi passare a Enaudi.

La fama in tutto il mondo

Grazie a lavori molto particolari come La vita delle ragazze e delle donne (1971), Chi ti credi di essere?, uscita in Canada nel 1978 e in Italia nel 1995, cominciò a farsi conoscere in tutto il mondo, cambiando radicalmente la sua vita. Il primo, tangibile passo di questa "mutazione", la separazione dal primo marito nel 1972 e l'incontro con con il geografo Gerald Fremlin, che aveva poi sposato nel 1976.

Nel 2012 annunciò di voler smettere di scrivere, nonostante la vittoria del Nobel, e anche se il mondo aveva profondamente cambiato la visione su di lei trasformandola in una personalità di grande spicco, al contrario la Munro era rimasta una persona molto schiva che preferiva

osservare e comprendere piuttosto che parlare e mostrarsi: "Voglio emozionare le persone - aveva detto - con delle sorprese, ma non dei trucchi. Voglio che i lettori pensino: sì, la vita è così".

Commenti