Nuove frontiere

Italia protagonista nello spazio: l’asse CESI-ASI sulle celle solari

Le celle solari per i satelliti al centro del programma Space Factory 4.0 del Pnrr: 13 milioni per incrementare la capacità produttiva

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Lo scorso 9 maggio si è tenuto a Milano l’evento Celle solari, energia per lo spazio in CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) alla presenza di Teodoro Valente, presidente dell’agenzia spaziale italiana (ASI), Roberto Vittori, astronauta italiano, Massimo Comparini, Ceo di Thales Alenia Space Italy, e Domenico Villani, Ceo di CESI SpA. Riflettori accesi sul memorandum d’intesa firmato a luglio da CESI e ASI con l’obiettivo di valorizzare, con il supporto dei fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la produzione di moderne celle solari adatte alle nuove frontiere del mercato dei satelliti e dell’esplorazione spaziale. Più sottili, più leggere, più flessibili, più efficienti ed economiche, le nuove celle rappresentano un importante passo avanti. Quando si parla di applicazioni aerospaziali l’efficienza delle celle è fondamentale: basti pensare che anche un incremento dell’1 per cento potrebbe fare la differenza tra il successo e il fallimento di una missione, come evidenziato da Comparini.

Il piano porterà 13 milioni di euro al servizio della filiera della multinazionale con sede a Milano e strutturerà un progetto di partenariato pubblico-privato di durata di quindici anni per i sistemi e gli asset satellitari che saranno prodotti in cooperazione. E quando si parla di celle solari non si può non citare CESI, i dati sono incontrovertibili: l’azienda ha già prodotto oltre 200.000 di queste celle che alimentano oltre 100 satelliti. Un percorso che ha preso il via negli anni Novanta e che è proseguito attraverso innovazione e ricerca: insomma, si tratta di una vera e propria garanzia nel pieno del boom della space economy.

L’Italia interpreta un ruolo da protagonista nel settore spaziale, come ad esempio nel settore dei lanciatori o in quello dei servizi in orbita. Costituite da una combinazione di germanio, arseniuro di gallio e indio-gallio-fosfuro, le celle solari progettate e prodotte da CESI rappresentano un esempio di innovazione e di garanzia in termini di efficienza e adattabilità. Le celle spaziali standard attuali – a tripla giunzione – hanno un’efficienza tipica del 30 per cento e sono idonee sia per le missioni in orbita terrestre bassa (LEO) che per quelle in orbita geostazionaria (GEO). Ma i progressi consentiranno un ulteriore salto di qualità, l’ennesimo: le prossime – a quattro giunzioni e dello spessore di un capello – potrebbero arrivare a un’efficienza del 35 per cento. Numeri degni di nota se si considera che una cella solare terrestre standard presenta il 15 per cento di efficienza.

I nuovi investimenti sono mirati ad aumentare la capacità di produzione delle celle solari per satelliti spaziali e soprattutto a modernizzare i processi produttivi attraverso digitalizzazione e implementazione di tecnologie di monitoraggio avanzate. «Un vanto di CESI da più di trent’anni: siamo il primo gruppo in Europa ad aver fatto volare nello spazio celle solari», le parole piene di soddisfazione dell’amministratore delegato nonché padrone di casa Domenico Villani: «Questa expertise ha reso il Gruppo uno dei principali fornitori internazionali di celle solari spaziali».

Grande ambizione, certificata dai risultati.

È quindi naturale pensare in grande come fa l’astronauta Vittori, che ha ipotizzato l'utilizzo delle celle solari sulle nuove tute spaziali, che sono già ora usate per l’elettrostimolazione del corpo, in vista delle missioni sulla Luna e, in futuro, su Marte. Grazie anche alla visionarietà e alle competenze di CESI, l'Italia occupa un posto in prima fila nella filiera spaziale globale.

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