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Il mistero del Patriot Usa in Cina: cosa svela questa foto

Sul web si sono susseguite numerose teorie, compresa quella che Mosca avrebbe recuperato un Patriot in Ucraina e che lo avesse consegnato a Pechino. La spiegazione è un'altra...

Il mistero del Patriot in Cina: cosa svela questa foto

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Nelle ultime ore sui social è diventata virale una foto a dir poco singolare. L’immagine mostra un camion trasportare, da qualche parte in Cina, quello che sembrerebbe essere un lanciamissili di difesa aerea Patriot di fabbricazione statunitense. La comparsa di questo frame – in attesa di constatarne la reale veridicità - ha alimentato una marea di teorie e indiscrezioni. La più diffusa? Che il sistema provenisse dai Paesi occidentali, fosse stato catturato in Ucraina dai russi e quindi consegnato a Pechino. Finora non c’è stata alcuna conferma in merito al fatto che le forze del Cremlino abbiano catturato l’arma. Sappiamo, invece, che Mosca ha distrutto almeno due lanciatori M901 per intercettori MIM-104 Patriot. E dunque come spiegare quella foto? Una spiegazione plausibile c’è ed esiste…

Il Patriot e la foto misteriosa

Il sito Eurasiantimes ha intanto raccolto le varie ipotesi filtrate sul web. La prima coincide con quella già accennata: che il Patriot sia in qualche modo arrivato in Cina mediante la sponda russa. La seconda: il sistema potrebbe provenire da Taiwan. Tuttavia, gli esperti hanno identificato l'immagine come un “VISMOD” (modifica visiva) utilizzata per scopi di addestramento dall'Esercito popolare di liberazione (PLA).

L'analista Intel Ryan McBeth ha notato discrepanze tra i battistrada dei pneumatici e le luci posteriori del sistema nell'immagine e quelli degli autentici sistemi Patriot fabbricati negli Stati Uniti, screditando la teoria della sua origine. In ogni caso, l'uso di modelli di armi o strumenti bellici per l'addestramento e l'inganno in guerra non è nuovo. Anche nel conflitto in corso in Ucraina, entrambe le parti hanno utilizzato risorse fittizie, tra cui carri armati, aerei da combattimento e modelli di sistemi di difesa aerea Patriot, per ingannare le forze nemiche.

Repliche per l’addestramento

La Cina ha una pratica consolidata di utilizzo di modelli per scopi di formazione. Le immagini satellitari, in passato, hanno rivelato ad esempio la costruzione da parte di Pechino di una replica della capitale di Taiwan, compreso l'ufficio presidenziale e altri edifici governativi. Rispetto alle mappe reali, la replica dell’isola appariva notevolmente realistica, con rappresentazioni accurate delle strade e dei dintorni. Pechino è nota anche per aver creato modelli di portaerei statunitensi e altre navi da guerra in siti di addestramento designati. Queste repliche fungono da banco di prova per migliorare le capacità missilistiche e la preparazione militare complessiva.

Lo scorso gennaio, nello specifico, i riflettori dell’opinione pubblica globale si erano accesi sulla costruzione di una sagoma a grandezza naturale della portaerei statunitense USS Gerald R. Ford nel deserto di Taklamakan, nella provincia dello Xinjiang. L'immagine del nuovo bersaglio vettore era stata immortalata da Planet Labs. Nella foto erano visibili sia la silhouette in scala, nera, a forma di USS Gerald R. Ford, che i futuri vettori di quella classe, lunghi circa 1.085 piedi.

Il sito The Drive aveva spiegato che Pechino, in quella stessa area, aveva costruito anche una replica di un modello del cacciatorpediniere della classe Burke e muraglioni che ricordavano i moli di un porto.

Chiara la finalità di queste costruzioni: sfruttare le repliche dei mezzi nemici per effettuare training militare e calibrare contro di essi eventuali attacchi aerei e missilistici. Da replicare, in caso di necessità, anche nella realtà.

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