Difesa

L'Europa prepara lo scudo: ecco il sistema antimissili ipersonici Hydis2

Occar e Mbda trovano l'accordo per lanciare il concetto di sviluppo del nuovo sistema europeo antimissili ipersonici: l'Hydis2

L'Europa prepara lo scudo: ecco il sistema antimissili ipersonici Hydis2

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Mercoledì 15 maggio Mbda, il consorzio europeo leader nel settore della missilistica, ha siglato con Occar (Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement), l'organizzazione intergovernativa europea che gestisce programmi di armamento gestita da Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, un accordo di sovvenzione del Fondo Europeo per la Difesa e il relativo contratto di procurement per il lancio della fase concettuale dell'Hydis2 (Hypersonic Defence Interceptor Study), il futuro sistema missilistico per intercettare i vettori ipersonici. A luglio 2023 la Commissione Europea ha selezionato il progetto per un finanziamento e i governi di Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi hanno deciso di co-finanziarlo.

La firma tra Mbda e Occar segna l’inizio di una fase di studio triennale che si pone come pietra miliare per la selezione del progetto anti-ipersonico e anti-balistico più idoneo ed efficace, con la relativa architettura di sistema d’arma. Coordinata da Mbda, questa nuova fase consentirà ai partner di raccogliere e armonizzare la definizione degli scenari operativi e l’interfaccia dei sistemi d’arma, tenendo conto delle roadmap europee e della Nato; di creare una definizione congiunta di ogni minaccia sulla base della conoscenza e delle competenze di tutti i partner coinvolti; di consolidare i requisiti del sistema d’arma e l’integrazione nell’intera catena di ingaggio; di selezionare il più adeguato concetto di un intercettore anti-ipersonico e antibalistico per le necessità delle nazioni europee per preparare una fase di valutazione e puntare ad una data di entrata in servizio che traguardi l’orizzonte del 2035; di maturare le tecnologie che abilitano l’implementazione del concetto di anti-ipersonico nella fase successiva del programma infine di creare una rete industriale per sviluppare i futuri sistemi missilistici anti-ipersonici.

Mbda è l'azienda che coordina il consorzio Hydis2 che riunisce 19 partner e oltre 20 subfornitori provenienti da 14 Paesi europei. Il programma Hydis2, quando si tramuterà nell'intercettore vero e proprio, permetterà alla difesa europea di essere all'altezza delle nuove minacce di tipo ipersonico, ormai presenti sui campi di battaglia moderni stante la corsa a questo tipo di sistemi che è stata avviata in campo internazionale.

Da quello che sappiamo, Hydis2 viene concepito come un intercettore endoatmosferico (quindi che resta all'interno dell'atmosfera terrestre) con regimi di velocità ipersonici, ma il concetto è ancora in fase di definizione e contribuisce al progetto dell'intercettore “Aquila”, che andrà a stabilire la nuova architettura di difesa aerea europea insieme ad altri prodotti già in servizio forniti da Mbda, inoltre risponde alle esigenze del programma europeo “Twister” (Timely Warning and Interception with Space-based Theater surveillance) per la difesa antimissile, coordinato e finanziato tramite l'accordo Pesco dell'Unione Europea.

Il concept Hydis2 rispetta quindi la tabella di marcia prefissata originariamente, ma la vera problematica è rappresentata dalla tempistica di sviluppo (orizzonte 2035) che è troppo lunga rispetto all'evolversi e al diffondersi delle minacce ipersoniche: purtroppo la politica dell'Ue si è mossa tardi rispetto agli scenari in corso, e la difesa europea è pertanto rimasta indietro, sebbene si debba considerare che anche negli Stati Uniti la situazione non sia molto diversa, coi nuovi intercettori anti-ipersonici ancora abbastanza lontani dall'essere pronti.

In effetti la difesa antimissili ipersonici a oggi si basa su un'architettura di difesa aerea che usa vettori già in servizio (come i Patriot, gli Standard o gli Aster) che vengono semplicemente usati contro le nuove

minacce, ma occorre qualcosa di realizzato ad hoc e che sia versatile per poter essere impiegato sia contro i missili balistici con testata planante ipersonica (gli Hgv) sia contro i vettori da crociera ipersonici.

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