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Sugar tax, il governo apre al rinvio al 2025

Emendamenti Fi per eliminare la retroattività del Superbonus, ma resta il nodo delle coperture

Sugar tax, il governo apre al rinvio al 2025

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L'ipotesi di un rinvio al primo luglio 2025 della sugar tax è sul tavolo della maggioranza in vista delle votazioni degli emendamenti al dl Superbonus. È quanto è emerso al termine della riunione tra il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Massimo Garavaglia (Lega), il relatore del decreto, Giorgio Salvitti (Nm), e il sottosegretario all'Economia, Federico Freni.

L'emendamento del governo ne prevede l'avvio dal primo luglio prossimo con aliquote dimezzate, ma la maggioranza vorrebbe un differimento a metà 2026 come stabilito per la plastic tax.

Tra i subemendamenti all'emendamento del governo depositati entro il termine delle 18 di ieri spiccano quelli di Forza Italia dopo le polemiche che nello scorso fine settimana hanno visto contrapporsi il leader azzurro, Antonio Tajani, con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. I testi portano la firma del componente Fi della commissione Finanze, Claudio Lotito, del presidente dei senatori Maurizio Gasparri e del componente della commissione Bilancio, Dario Damiani. Il più rilevante è quello che fa partire la decorrenza della spalmatura dei crediti d'imposta in 10 anni dall'entrata in vigore della legge di conversione.

La stessa previsione è introdotta per eliminare l'effetto retroattivo dallo stop alla compensazione dei crediti del Superbonus con i debiti previdenziali per i crediti acquisiti da banche e istituti finanziari. Il divieto previsto dall'emendamento del governo si applica alle compensazioni eseguite a partire dal primo gennaio 2025. La norma, infatti, riguarda tutte le quote in futura compensazione (dal 2025 in poi) prescindendo dal momento in cui il credito è sorto. All'emendamento proposto da Mef, si legge nella relazione illustrativa, «non è stata ascritta alcuna quantificazione, pertanto, la sua modifica non determina impatti nei saldi pubblici».

Per lo spalma-detrazioni servono 390 milioni l'anno dal 2025 al 2028, che Forza Italia reperisce per 300 pescando nel Fondo per gli interventi strutturali di politica economica e per 90 milioni nel Fondo esigenze indifferibili. Secondo alcune fonti, tuttavia, tali risorse non sarebbero disponibili. Sono, dunque, in dubbio anche le coperture dei 68 milioni per rinviare la sugar tax al primo gennaio 2025 o i 249,5 milioni per allungare il differimento al primo luglio 2026. «Forza Italia sottolinea con chiarezza e coerenza la necessità di non varare norme retroattive e di non fare entrare in vigore tasse inventate quando nelle maggioranze c'era la sinistra», ha chiosato Maurizio Gasparri.

La retroattività, limitata al 2024, dell'emendamento governativo sul Superbonus è stata ieri al centro di un tavolo tecnico tra i banchieri dell'Abi. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, ma non si esclude che la prosecuzione di questa politica possa determinare una svalutazione dei nuovi crediti del 15 per cento.

La riunione di maggioranza di ieri pomeriggio avrebbe fatto emergere l'intenzione del governo di esprimere parere negativo sui 350 emendamenti, mentre sui 70 subemendamenti presentati ieri l'intenzione sarebbe la medesima anche se prima del voto di questa mattina c'è un'ulteriore possibilità di dialogo.

Intanto ieri le associazioni agricole e della filiera agroalimentare (Assobibe, Coldiretti, Confagricoltura) hanno ribadito la loro contrarietà all'introduzione della sugar tax.

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