Cronache

Bullo dà una testata al compagno: espulso da scuola calcio di Totti

A 8 anni ha dato una testata al compagno di calcio diversamente abile, provocandogli un trauma nasale: per questo è stato espulso dalla Totti Soccer School di cui "il Pupone" è presidente onorario

Bullo dà una testata al compagno: espulso da scuola calcio di Totti

A soli 8 anni è entrato in campo e ha dato una testata ad un compagno - coetaneo - divesamente abile che si era smarcato durante un allenamento. Per questo è stato espulso dalla prestigiosa Totti Soccer School di Ostia Antica presieduta da Riccardo Totti (fratello di Francesco) e di cui l'ex capitano giallorosso è presidente onorario.

La vicenda - racconta il Messaggero - risale a qualche giorno fa, quando i due si stavano allenando. "Adesso mi hai stufato, ti do un calcio e ti faccio veramente male", ha urlato il bullo dopo che l'altro si era smarcato. Il secondo bimbo però non sente bene, nonostante le due operazioni subite. "Ma capisce benissimo il linguaggio del corpo e, per questo, ha deciso di allontanarsi subito da quella che era una potenziale minaccia", racconta il papà. Così è andato a giocare con le figurine con un altro compagno. A quel punto il baby bullo - forse sentendosi ulteriormente sfidato - lo ha raggiunto e lo ha colpito con una testata, provocandogli un trauma nasale con frattura e una prognosi di 12 giorni: "Ma i medici ci hanno detto che non lo possono operare adesso perché è troppo piccolo", aggiunge il genitore, "Mio figlio è rimasto profondamente traumatizzato. Ma anche l'amichetto che stava con lui: quando in televisione hanno trasmesso, pochi giorni dopo, le immagini della testata che Spada ha dato al giornalista, ha commentato che era esattamente ciò che era successo al piccolo compagno di gioco".

La scena è avvenuta davanti agli occhi di uno dei 20 allenatori che seguoni i 350 piccoli tra i 5 e i 12 anni che frequentano la struttura. Così la scuola non ha avuto dubbi: il piccolo bullo è stato espulso con decisione unanime da parte dei vertici: "È il primo provvedimento da quando siamo nati, ormai 16 anni fa", spiegano dalla dirigenza, "Siamo all'avanguardia in questo senso e l'espulsione dopo un fatto del genere ci è sembrata assolutamente in linea con i nostri principi".

"Una decisione esemplare", sottolinea quindi il papà della vittima, "Mi rende fiero di averlo iscritto a questi corsi di calcio, che hanno consentito a mio figlio di socializzare e di superare alcune barriere legate alla sua disabilità".

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