Cronache

Incendio Monte Giano, a rischio la scritta "Dux"

Le fiamme che stanno bruciando il Monte Giano, nel Comune di Antrodoco (Rieti), rischiano di cancellare la scritta realizzata nel 1939 per omaggiare Mussolini

Incendio Monte Giano, a rischio la scritta "Dux"

Da ieri un vasto incendio sta bruciando i boschi sul monte Giano, sopra il centro abitato di Antrodoco, in provincia di Rieti. Dopo essersi pericolosamente avvicinate alle abitazioni, nelle ultime ore le fiamme stanno lambendo un boschetto di pini tagliati nel 1939 in modo da far apparire a distanza la scritta "Dvx", realizzata da studenti e abitanti del paese in onore di Benito Mussolini. Sul posto stanno operando diverse squadre dei Vigili del Fuoco, oltre a un Canadair attivo sul versante della scritta.

L'incendio, contenuto dai pompieri ma non ancora spento, ha costretto le autorità locali a chiudere al transito la Statale 17 che collega il paese di Androdoco a l'Aquila. La scritta "Dvx" copre una superficie di circa otto ettari e fu realizzata quasi 80 anni fa sul monte Giano per omaggiare il Duce.

Gli autori dell'originale monumento boschivo in onore di Mussolini furono gli Allievi della Scuola Guardie Forestali di Cittaducale: l'opera risale al 1939 ed è sempre rimasta intatta. Le tre lettere della scritta furono ricavate smussando i lati del bosco spontaneo che ricopriva - e ricopre tuttora - la montagna, in una zona non troppo distante dalla sommità.

La scritta è composta da circa 20 mila pini. Il rimboschimento fu realizzato sul versante nord-ovest del Giano, dove si trovava originariamente una costa calcarea desolata. La scritta, visibile nelle giornate di poca foschia anche da Roma, è patrimonio artistico e monumento naturale ed è stata restaurata con i fondi regionali nell'estate del 2004.

L'anno scorso il Pd, nella persona di Emanuele Fiano, chiese l'abbattimento dei pini che compongono la scritta, ma alla fine i pini sono rimasti al loro posto.

Alla fine degli anni Novanta si arrivò vicini alla cancellazione del boschetto, ma una legge regionale del 1998 lo salvò dalla deforestazione.

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