Cronache

Pakistano "indesiderato" in Italia, ora è accusato di strage

L'uomo era stato espulso per alcune frasi pubblicate su Facebook, su cui intratteneva rapporti con l'Imam di Bergamo ritenuto a capo di una cellula terroristica con base in Sardegna

Pakistano "indesiderato" in Italia, ora è accusato di strage

Un sospetto militante islamico pachistano, proveniente dall'Italia, è stato consegnato oggi alla polizia a Islamabad dopo un decreto di espulsione nei suoi confronti firmato lo scorso settembre. All'uomo, Usman Ghani, una volta rientrato in Pakistan, è stato contestato di essere implicato nell'attacco dei talebani nel dicembre 2014 a una scuola pubblica dell'esercito a Peshawar, strage in cui morirono 150 persone, quasi tutti bambini.

Tuttavia, sottolineano fonti investigative italiane, il nome di Usman Ghani non figurava tra quelli oggetto di richieste di estradizione in nessuna bancadati italiana o dell'Interpol e a suo carico non risultava nessun reato.

L'uomo, tenuto sotto osservazione (ma non indagato) per alcuni suoi legami con presunti terroristi, è stato espulso verso il Pakistan come semplice "persona indesiderata" con un provvedimento del ministero dell'Interno per motivi di "ordine pubblico e sicurezza", senza che vi fosse conoscenza di alcun ordine di arresto a suo carico né nel Paese d'origine né altrove.

In Italia, l'uomo era stato espulso per alcune frasi pubblicate sul suo profilo Facebook, su cui intratteneva rapporti con Zurkifal Hafiz Muhammad, l'Imam di Bergamo ritenuto a capo di una cellula terroristica con base in Sardegna. Nell'ambito di quella indagine diversi cittadini pachistani attivi su Fb e in contatto con l'imam erano stati allontanati.

Finora diverse agenzie investigative hanno arrestato 12 militanti in relazione all'attacco alla scuola di Peshawar e nell'agosto scorso sette di essi sono stati condannati a morte e uno all'ergastolo. Il fratello del sospetto militante, Faqir Ghani, era stato espulso dall'Italia a inizio dell'anno per presunta complicità con organizzazione jihadiste. Sulla vicenda era intervenuto il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani, con una lettera al ministro dell'Interno in cui contestava la consistenza delle motivazioni alla base dell'espulsione.

Il padre dei due, Sher Ghani, 59 anni, venne arrestato nell'aprile scorso per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Cagliari su un network terroristico legato ad Al Qaida: un'indagine che ha portato a sette arresti di pachistani e afghani in varie regioni.

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