Stefania Craxi: "Io vado a caccia di cinghiali. Ma non è crudeltà"
20 Novembre 2018 - 14:13Al settimanale Chi, la senatrice di FI spiega che "i cinghiali sono diventati troppo numerosi, procurano danni all'agricoltura"
Nei giorni in cui infuriano le polemiche per la decisione del sindaco di Mondaino (Rimini), Matteo Gnaccolini, che ha chiuso le scuole per permettere la cattura e l'abbattimento dei cinghiali che, a suo dire, infestano le colline, il settimanale Chi ha sentito una famosa sostenitrice delle ragioni di chi chiede a gran voce l’abbattimento selettivo, la senatrice Stefania Craxi, unica donna ammessa in un gruppo di 65 cacciatori che operano intorno a Capalbio, in Maremma.
"Ho imparato a essere cacciatrice di cinghiali qui in Maremma - dice alla rivista -.Questo è il mio buen retiro, in questa zona la caccia al cinghiale è la tradizione del posto, da centinaia di anni. E ultimamente i cinghiali sono diventati troppo numerosi, procurano danni all’agricoltura, sono un pericolo per gli abitanti e i turisti. È necessario rispettare l’ecosistema".
E ancora: "Non è possibile controllarli in altro modo. Non possiamo di certo sterilizzarli. Sono animali pericolosi, non gattini. Qui in Maremma la caccia non è uno sport, nessuno uccide per divertirsi, il cinghiale si mangia. La caccia in Italia è un’attività molto regolata: ci sono divieti, specie protette, regolamenti sulle armi. Le regole vanno sempre rispettate. La prima causa di morte sono gli incidenti domestici: che facciamo aboliamo lavatrici e ferri da stiro? Se si rispettano le regole non succede. Io per andare a caccia ho preso la licenza superando un esame e ho imparato a sparare al poligono".
La senatrice di FI è convinta di quello che dice, ma di parere diametralmente opposto è la compagna di partito, Michela Vittoria Brambilla, da sempre paladina della causa degli animali, che sentita da Chi a proposito di questa polemica sull'abbattimento selettivo dei cinghiali ha detto il suo pare: "La caccia è praticata “'per divertimento' da chi prova gusto a uccidere animali. Non va confusa con il controllo di specie cosiddette 'invasiv'”. Il controllo è generalmente realizzabile attraverso metodi non cruenti e misure che favoriscono il ripristino del naturale equilibrio degli ecosistemi: secondo le specie, tramite recinti elettrificati, reti, dissuasori, reti di rinforzo e sterilizzazioni, oppure mediante eliminazione del foraggiamento, delle discariche abusive, e ripristino degli habitat.
In prospettiva, va abolita la caccia, che costa la vita a milioni di animali ogni anno e che nelle ultime stagioni ha prodotto 217 morti e 804 feriti tra le persone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.