Cronache

I giovani si schierano con Brizzi: "Provarci così non è molestia"

Gli studenti universitari contro le denunce delle modelle che accusano il regista: "Chiedere di spogliarsi? Una domanda lecita se accetti di venire a casa mia"

I giovani si schierano con Brizzi: "Provarci così non è molestia"

Le ultime denunce sugli abusi sessuali nel mondo dello spettacolo non hanno impressionato tutti. Anzi. Molti studenti universitari non sembrano affatto d'accordo sul fatto che, in alcune situazioni, si sia trattato di molestie sessuali. L'ultimo a finire al patibolo è stato il regista italiano Fausto Brizzi. Contro di lui si è scagliata - oltre ad altre nove ragazze - l'ex tronista di Uomini e Donne, Clarissa Marchese. La ragazza ha raccontato a diverse testate giornalistiche la sua esperienza a casa del regista, dove il 49enne, al termine di una lunga lezione frontale, l'avrebbe invitata a spogliarsi. Clarissa afferma inoltre di essere tornata a casa del regista una seconda volta, nonostante le avance della prima lezione.

Siamo andati davanti ad alcune università milanesi per chiedere agli studenti cosa pensano delle denunce "tardive" delle modelle e per capire qual è secondo loro il limite tra avance e molestie (guarda il video). Sono diverse le ragazze a non schierarsi dalla parte dell'ex tronista. "Io a casa di un regista a fare un provino non ci andrei mai", racconta una studentessa. E ancora: "Secondo me, andare a fare un provino a casa di un uomo... già da lì sai cosa ti aspetta. Poi se ci vai vuol dire che accetti di correre il rischio." Secondo un'altra, invece, "per il lavoro serve un luogo adatto".

Ancor più radicali gli uomini. "Ciò che ha trattato le Iene non sono abusi", racconta uno studente. "A livello penale Brizzi non ha commesso nessun reato. Non ha messo le mani addosso o obbligato una donna a fare qualcosa...", dice un altro.

Gli studenti intervistati da IlGiornale.it concordano: non si è trattato di molestie sessuali, visto che le attrici o le modelle coinvolte "avevano la possibilità di rifiutare e semplicemente andarsene" di fronte alle avance del regista. "Se accetti di andare a casa sua, vuol dire che accetti di mettere Brizzi perlomeno nella condizione di provare a fare ciò che ha fatto", afferma un altro ragazzo. "Chiedere di spogliarsi? Una volta che accetti di rimanere con me sola a casa mia è una domanda lecita".

Intanto, anche la moglie del regista romano, Claudia Zanella, ha difeso il marito dalle "molte voci che girano": "Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti". Come si legge in una sua lettera pubblica da Repubblica, "queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza".

E gli studenti concordano.

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