Economia

Contromossa di Emirates alle nozze Alitalia-Etihad

La compagnia di Dubai scommette sull'Italia, aumentando i voli da Roma. E c'è chi vede lo «zampino» dei francesi

Contromossa di Emirates  alle nozze Alitalia-Etihad

Emirates fa i dispetti alla cugina Etihad, dopo l'accordo stipulato con Alitalia? È la tesi sostenuta dal quotidiano economico francese Les Echos , secondo il quale il terzo volo Roma-Dubai di Emirates vuol rovinare la luna di miele ai due (quasi) sposi. Il fatto che la notizia del maggior impegno di Emirates in Italia arrivi da Parigi quando da noi non è stata ancora annunciata, induce a qualche retropensiero: i francesi devono avere un po' il dente avvelenato con Etihad, visto che Air France, già primo azionista di Alitalia, è oggi ridotta a una posizione del tutto marginale nel capitale della compagnia italiana.

Così, viene da sospettare, preferiscono fare il tifo per Emirates, primo vettore del Golfo, concorrente d'eccellenza di Etihad: Dubai e Abu Dhabi, i rispettivi hub, distano un'ora di automobile, ovvio che i modelli industriali siano simili e che le due compagnie si contendano gli stessi passeggeri.

Oggi Roma e Dubai sono collegate da Emirates con due voli al giorno, uno con un A380 da 489 posti e l'altro con un B777 da 354. Dal 29 agosto quest'ultimo sarà sostituito da un altro 380, con un aumento di capacità, mentre dal 26 ottobre, data di avvio dell'orario invernale, sarà inaugurato un terzo volo, con un 777. Secondo Les Echos , Emirates vuol giocare d'anticipo sui programmi di espansione di Alitalia-Etihad. In realtà gli attuali voli da Roma risultano ben riempiti e si preferisce usare in Italia l'A380 finora in servizio da Dubai a Mosca, vista le tensioni con la Russia. Etihad da Roma per Abu Dhabi ha un solo volo giornaliero, inaugurato poche settimane fa; due considerando anche il volo Az in code sharing.

Emirates è già la prima compagnia basata a Malpensa, con tre voli giornalieri per Dubai, dove i passeggeri possono proseguire per 140 destinazioni; più il volo Malpensa-New York, che va benissimo, ma i cui diritti sono ancora sottoposti alle decisioni delle autorità: per i primi di novembre è prevista un'udienza del Consiglio di Stato, che si pronuncerà sull'appello di Emirates.

Emirates ed Etihad, pur con dimensioni diverse (211 aerei e 40 milioni di passeggeri trasportati la prima, 66 aerei e 12 milioni di passeggeri la seconda), hanno strategie simili, condizionate dalla geografia e imperniate sulla valorizzazione dei loro grandi aeroporti negli emirati. Entrambe si sono sempre fatte «concorrenza vera», basata su efficienza industriale e qualità di offerta; non risulta che siano mai volati «colpi bassi», come ora sembrerebbero insinuare i francesi. Strategia simile anche per quanto riguarda le alleanze: entrambe le compagnie non appartengono ad alcuno dei grandi network mondiali.

Emirates fa tutto da sola per dare alla clientela un'assoluta uniformità di servizio, Etihad preferisce le alleanze strette dei code sharing (ne ha 47) e, meglio ancora, delle partecipazioni di minoranza in compagnie (vedi Alitalia) con le quali organizzare un business integrato.

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