Cronaca locale

Donna violentata, il Pm: "Un pericolo i tassisti abusivi"

Ennesima aggressione: scatta l'allarme. L'uomo incastrato dall'esame del Dna

Donna violentata,  il Pm: "Un pericolo i tassisti abusivi"

Un'altra ragazza stuprata all'uscita dalla discoteca da un tassista abusivo. È successo lo scorso 16 giugno e ora i carabinieri hanno arrestato un 61enne egiziano con cittadinanza italiana. È accusato di avere violentato una studentessa di 20 anni in un parcheggio, dopo essersi offerto di accompagnarla a casa dietro compenso come aveva fatto altre volte. L'uomo ha approfittato dal fatto che la giovane era ubriaca. È solo l'ultimo caso dopo una serie di episodi molto simili. Il tassista fuorilegge era stato trovato attraverso un'applicazione per la ricerca di questo tipo di servizio, molto usato dai giovanissimi all'uscita dai locali. La Procura lancia l'allarme: «Il fenomeno dei tassisti abusivi fuori dai locali deve essere monitorato. Sono un pericolo. Le donne non salgano su queste auto».

Tutti lo chiamavano «Ahmed il tassista abusivo» ed era ben conosciuto nel giro dei ragazzi che fanno tardi in discoteca e poi cercano un passaggio a buon mercato per tornare a casa.

Il suo numero di cellulare era anche nella rubrica della 20enne che lo ha denunciato per stupro. Ahmed Nabawy Ahmed Elshebbiny, 61enne nato in Egitto e con cittadinanza italiana, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia Duomo con l'accusa di violenza sessuale.

La vittima ha raccontato ai militari, al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al pm Gianluca Prisco di aver trascorso la notte tra il 15 e il 16 giugno tra diversi locali. Poco prima delle 5 del mattino è uscita da sola e parecchio ubriaca dall'Old Fashion, la stessa discoteca davanti alla quale è stato accoltellato Niccolò Bettarini, e di essere salita sulla vettura dell'autista fuorilegge da cui si era già fatta riaccompagnare altre volte. I ricordi della studentessa sono frammentari, ma gli investigatori sono riusciti grazie ad alcuni dettagli a risalire all'uomo. Il 61enne l'ha portata in un parcheggio appartato e ha abusato di lei, approfittando del suo stato di incoscienza. Poi in auto le ha detto: «Questa cosa resta tra noi, io ti voglio bene» e non ha voluto che lei pagasse la corsa. Solo al risveglio la 20enne ha cominciato a capire cosa aveva subito. Il suo racconto è confermato dai medici del Svs della Mangiagalli e dalle analisi del Ris di Parma. Il Dna estrapolato dalle tracce biologiche sui vestiti della vittima corrisponde a quello dell'arrestato.

Era stato un amico a consigliare il tassista alla giovane. Aveva passato il numero a tutto il gruppo, perché aveva con lui «un rapporto di fiducia». I ragazzi avevano trovato Ahmed Elshebbiny attraverso un'applicazione per la ricerca di driver abusivi. Il punto di ritrovo era un chiosco dei panini poco lontano dalla discoteca. «I rischi legati a questi autisti - ha sottolineato Prisco - sono un fenomeno da monitorare». E Mannella mette in guardia le donne: «Non rivolgetevi ai tassisti abusivi» che si concentrano «proprio fuori dai locali». Il motivo: «Il tassista abusivo non è controllato e ha minori remore a fare la mela marcia». L'allarme arriva dopo i recenti casi di violenza sessuale molto simili a quello reso noto ieri.

Per un predatore sessuale offrire un passaggio a prezzo scontato è un modo ideale per trovare vittime. Lo scorso novembre un salvadoregno di 28 anni è stato fermato perché fingendosi tassista aveva abusato di una turista canadese. A gennaio la Squadra mobile ha arrestato un 30enne albanese che offriva passaggi sempre nell'area dell'Old Fashion. È accusato di aver violentato due ragazze di 20 anni. A maggio la storia riportata dal Giornale di una 19enne adescata e stuprata fuori dallo stesso locale. Le applicazioni per richiedere questo tipo di servizio sono diverse. Ce n'è una dedicata ai ragazzi cinesi, un'altra è rivolta agli studenti stranieri in Erasmus. Uno dei canali preferiti dagli aspiranti driver e dai clienti era Heetch, app francese del «trasporto sociale». Gli autisti che si iscrivevano erano italiani o stranieri che facevano un secondo lavoro, occasionalmente e senza alcuna licenza. Chiedevano pagamenti in contanti ed erano attivi dalle 20 alle 6 del mattino. I passeggeri erano per lo più giovanissimi. Heetch ha cessato l'attività a Milano all'inizio di luglio, dopo le multe e i controlli dei vigili.

Ma il flusso di rientro dalle discoteche resta un business appetitoso.

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