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Aereo abbattuto nel Sinai, dubbi su un meccanico. "Mise lui la bomba"

Fonti anonime sostengono che l'uomo abbia un cugino tra i jihadisti e parlano di alcuni arresti. Le autorità non confermano

Aereo abbattuto nel Sinai, dubbi su un meccanico. "Mise lui la bomba"

È una fonte vicina alle indagini a far trapelare la pista su cui gli inquirenti si starebbero muovendo, per capire chi abbia aiutato il sedicente Stato islamico ad abbattere l'aereo russo caduto nel Sinai a fine ottobre, in una tragedia, quella del Metrojet 9268, che causò 224 vittime sui cieli egiziani.

I sospetti starebbero convergendo su un meccanico della EgyptAir, un uomo il cui cugino si sarebbe radicalizzato e avrebbe raggiunto l'Isis in Siria. Una circostanza che certamente gli inquirenti hanno valutato nell'esaminare la sua posizione, anche se fino a oggi gli egiziani non hanno mai ammesso ufficialmente l'ipotesi di un attacco terroristico.

Ancora a metà dicembre le autorità hanno ribadito di non avere elementi sufficienti per dire che l'Isis abbia attaccato l'aereo passeggero piazzando una bomba a bordo. Nel frattempo i jihadisti hanno pubblicato sulla propria rivista ufficiale in inglese l'immagine di quello che sarebbe l'ordigno piazzato sull'Airbus poi precipitato e anche Mosca ha dovuto cedere, fugando la cautela con la quale si erano mossi fino per diverse settimane.

Se fonti fanno trapelare a Reuters la notizia sul ruolo che il meccanico potrebbe avere avuto, la EgyptAir smentisce - e non poteva fare diversamente - e anche il ministero dell'Interno egiziano chiarisce che ad oggi di arresti non ce ne sono stati. Dice qualcosa di diverso chi parla anonimamente all'agenzia stampa, che sostiene invece che l'uomo sia già stato fermato, e con lui due poliziotti dell'aeroporto di Sharm El Sheikh e una persona che lavora nell'handling dei bagagli.

@ACortellari

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