Attentato a Londra

Jihadista dispiegò la bandiera dell'Isis: il video era già noto alla polizia

Uno dei tre terroristi era noto alla polizia. Era stato fermato dopo aver dispiegato una bandiera dell'Isis in un parco. Con lui c'erano due predicatori radicali

Il terrorista di Londra dispiega la bandiera dell'Isis in un parco
Il terrorista di Londra dispiega la bandiera dell'Isis in un parco

All'indomani dell'ennesimo attentato di matrice islamica, che ha insanguinato le strade di Londra, è l'antiterrrorismo a finire, ancora una volta, nel mirino dell'opinione pubblica. Sta, infatti, crescendo la pressione sui servizi segreti britannici su come abbiano gestito le informazioni di cui era in possesso sulla radicalizzazione dei giovani musulmani e su come questi siano sfuggiti alla rete di prevenzione dell'intelligence. La risposta è ovvia: la gestione è stata fallimentare. E, ancora una volta, sono stati i cittadini innocenti.

Uno dei tre terroristi che sabato sera hanno seminato la morte a Londra era molto noto alla polizia. Tanto da esser stato filmato, in un documentario poi andato in onda su Channel 4, mentre discuteva con alcuni agenti sul perché avesse dispiegato una bandiera dello Stato islamico a Regent's Park di Londra (guarda il video). Al momento il 27enne era stato "catturato" al fianco di due predicatori incendiari ben noti alla polizia e all'intelligence. Non solo: l'islamista si stava però radicalizzando guardando i video su YouTube. Tanto che un amico lo aveva segnalato telefonando al numero verde dell'antiterrorismo.

Perché nessuno ha mosso un dito? Perché, nonostante la bandiera dell'Isis, il terrorista non è stato fermato prima? Lo hanno descritto come un "padre di due bambini che aveva ingannato tutto il suo quartiere atteggiandosi a persona tranquilla, uno che giocava a pallone sul campetto vicino casa". Una sorta di "terrorista della porta accanto". La polizia era stata anche avvertita dai vicini del sospetto che il terrorista stesse radicalizzando addirittura i figli e i bambini del quartiere. "Voleva far diventare buoni musulmani i nostri figli, fermandoli nel parco a parlare di religione offrendo loro cioccolatini", avevano denunciato i vicini spiegando che il terrorista "era stato cacciato dalla moschea dall'imam per la sua ideologia".

Eppure non è stato mai interrogato dalla polizia.

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