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Proteste anti-Trump a Washington: oltre 200 manifestanti arrestati

"La nostra intenzione prima di questo evento era di non effettuare arresti, purtroppo ci hanno forzato la mano", ha dichiarato il capo della polizia cittadina

Proteste anti-Trump a Washington: oltre 200 manifestanti arrestati

Manifestanti mascherati e incappucciati, con vessilli degli anarchici, hanno infranto vetrine, appiccato incendi e si sono scontrati con la polizia in tenuta antisommossa nel centro di Washington, proprio mentre a pochi isolati di distanza si svolgeva la parata in onore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha giurato ieri. La polizia della capitale ha arrestato complessivamente 217 persone per atti vandalici, compiuti a margine di cortei pacifici che hanno interessato tutta la città. Appena prima dell'inizio della parata, sono scoppiati tafferugli tra un gruppo di dimostranti armati di pietre, tra i quattrocento e i cinquecento, e la polizia, che ha risposto sparando gas lacrimogeni.

Mentre il corteo di Trump imboccava Pennsylvania Avenue nella parata verso la Casa Bianca, i manifestanti hanno incendiato hanno lussuosa limousine parcheggiata, dopo averne divelto i finestrini.

Gli uomini della Guardia Nazionale hanno indossato i caschi e i giubbotti antiproiettile, mentre i dimostranti hanno bloccato il traffico e incendiato i cassonetti, intonando cori come "Not my president" e "We resist President Trump" ("Non è il mio presidente" e "Resistiamo a Donald Trump").

È stato il capo della polizia cittadina, Peter Newsham, a confermare i 217 arresti: le persone fermate hanno passato la notte in cella per poi comparire di fronte a un giudice. "La nostra intenzione prima di questo evento era di non effettuare arresti, purtroppo ci hanno forzato la mano", ha dichiarato.

Mentre Trump, i suoi sostenitori e i massimi dignitari si radunavano al National Mall per la cerimonia di giuramento, schiere di oppositori sono affluite verso la capitale. La maggior parte dei rumorosi manifestanti si sono rivelati pacifici. Ma avevano voglia di farsi ascoltare e hanno provato a posizionarsi in posizioni strategiche. Alcuni hanno srotolato striscioni con le scritte "Cerca di meritare questa carica", "Obama cares, Trump scares" (A Obama importa, Trump fa paura) e "Rendi l'America di nuovo sana".

Un altro gruppo ha esposto uno striscione gigante con la scritta "Shame" (Vergogna) all'esterno del Trump Hotel, proprio vicino al punto in cui il presidente è sceso un attimo dalla sua limousine per camminare sul percorso della parata.

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