Politica

Altra tegola dem: chiesti 32 mesi per la Paita

L'ex assessore alla Protezione civile accusata di omicidio colposo: "Chiedo garantismo"

Altra tegola dem: chiesti 32 mesi per la Paita

Deve andare in galera. Secondo i pm che indagano sull'alluvione di Genova del 9 ottobre 2014, Raffaella Paita, all'epoca assessore regionale alla Protezione civile è colpevole di omicidio colposo e disastro colposo e deve scontare 2 anni e 8 mesi di reclusione. La richiesta di condanna per l'esponente Pd, candidata sconfitta alle ultime elezioni regionali e ora capogruppo in Consiglio, è arrivata dopo oltre tre ore di requisitoria. Oltre alla Paita, stesso capo d'accusa anche per Gabriella Minervini, ex dirigente della Protezione civile.

Una richiesta choc per la consigliera regionale, l'ennesima mazzata per il Pd. Paita è accusata di omicidio per la morte dell'ex infermiere Antonio Campanella, travolto dalla piena del torrente Bisagno nella notte del 9 ottobre e di disastro colposo. In particolare i pm le contestano di avere ignorato i bollettini meteo dell'Arpal, che già dal giorno prima dell'alluvione parlavano di situazione critica, e di avere inoltre sottovalutato le segnalazioni dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine riguardo le esondazioni di alcuni rii nel corso della giornata. Secondo l'accusa, Paita e Minervini, nelle vesti di assessore e dirigente della Protezione civile avrebbero dovuto diramare l'allerta e far quindi scattare la macchina dei soccorsi e gli interventi di gestione dell'emergenza. Compito che, secondo la difesa, non spetterebbe alla «politica» ma ai tecnici preposti sulla base di specifici avvisi diramati a seguito delle previsioni meteo.

«Umanamente provo molto dolore e sofferenza ma reagisco a testa alta e con grande dignità - spiega Paita al Giornale - Non esiste alcuna norma secondo cui dovessi diramare io l'allerta meteo, non è mai successo nella storia della Regione, non era mia competenza. Ho grande fiducia nella magistratura, sono serena». Dal punto di vista politico, in un partito già segnato dalle inchieste e dai guai giudiziari, un'ulteriore tegola per il Pd. «Ma chiedo garantismo - si difende Paita - Le persone si giudicano dopo il terzo grado di giudizio. Ho chiesto il rito abbreviato proprio perché sono sicura delle mie argomentazioni e spero che questa vicenda si chiuda al più presto possibile».

La prossima udienza è fissata per il 14 luglio quando verrà deciso il destino giudiziario, e anche politico, dell'ex delfina di Renzi in Liguria.

Commenti