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Facebook oscura il nipote del Duce: "Bloccato perché mi chiamo Mussolini"

Il candidato di Fdi protesta contro il social network: "Assurdo, mi blocca e non sanziona chi mi insulta. Sono pronto a fare causa"

Facebook oscura il nipote del Duce: "Bloccato perché mi chiamo Mussolini"

Roma - Mussolini vittima di discriminazione su Facebook. A denunciare la censura nei suoi confronti da parte del social network è lo stesso Caio Giulio Cesare Mussolini, candidato di Fratelli d'Italia nella circoscrizione Sud.

La notizia della candidatura del pronipote di Benito annunciata della leader Fdi, Giorgia Meloni non appena apparsa sui media ha subito suscitato curiosità da un lato e polemiche dall'altro. Caio Giulio Cesare Mussolini ha chiarito che non intende fare riferimenti al suo avo. «Voglio tranquillizzare tutti: non farò campagna elettorale con fasci littori, saluti romani e fez», promette.

Nonostante il low profile però non appena ha cominciato a postare messaggi elettorali su Facebook è stato respinto con perdite: «cancellato».

«Trovo inaccettabile che Facebook chiuda il mio profilo personale solo perché il mio cognome è Mussolini. Sono stato bloccato fino al giorno 11 di Aprile, pur non avendo scritto nulla - sostiene il candidato Fdi -. Dopo una giornata di insulto libero contro la mia persona e la mia famiglia sono stato cancellato - prosegue -. Se poi la policy di Facebook è consentire foto a testa in giù, insulti, minacce di morte e di aggressioni, e al contempo sanzionare una persona solo per il suo cognome, allora siamo messi malissimo. Qui l'unico discriminato sono io. Facebook si comporta come un centro sociale. È inaccettabile. Sto valutando con i miei avvocati se iniziare un'azione legale».

Per la verità già ieri nel pomeriggio la pagina Facebook del nipote del Duce era ritornata attiva.

In difesa del suo candidato era subito scesa in campo la Meloni. «Dopo l'annuncio della candidatura con Fratelli d'Italia, Caio Mussolini è stato riempito di insulti e minacce sui social da parte dei sedicenti democratici - ha scritto la Meloni sui social -. E invece di bloccare questi bulli da tastiera, Facebook ha pensato bene di bloccare Caio per il cognome. La dittatura del pensiero unico è in corso amici».

Caio Giulio Cesare Mussolini è figlio di Guido e dunque nipote di Vittorio Mussolini, secondogenito di Benito e Rachele. E c'è un'altra Rachele Mussolini, figlia di Romano e dunque sorella di Alessandra Mussolini e cugina di Caio che è consigliere comunale a Roma con Fdi. «Voglio esprimere piena solidarietà a mio cugino, Caio, candidato di Fdi alle Europee, che è stato ingiustamente bannato da Facebook - attacca Rachele -. Anche lui come tutti i Mussolini, si è ritrovato ad essere perseguitato dalla polizia di pensiero firmata da Zuckerberg che, senza alcun motivo, ha deciso di sospendergli l'account, ma si è guardata bene dal fare altrettanto con chi, oltre ad averlo insultato, ha rivolto contro di lui pesanti minacce di morte». Per Rachele la censura di Facebook è un atto «vergognoso, antidemocratico e politicamente scorretto: sono indignata e amareggiata per l'atteggiamento discriminatorio che la piattaforma continua ad adottare verso esponenti della mia famiglia, oltre che verso di me.

Tutto ciò non è più accettabile, così come non lo è sottovalutare minacce espresse in maniera chiara e dalle quali vanno prese, con rigore e immediatezza, le distanze».

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