Il business dell'immigrazione

La famiglia piena di debiti che incassa milioni con i migranti

Vicenza, ecco chi c'è dietro l'Hotel Adele (e le altre strutture). I creditori aspettano mentre loro fatturano milioni di euro con l'immigrazione

La famiglia piena di debiti che incassa milioni con i migranti

Meri Spiller. Tutto ruota attorno al nome di questa 59enne imprenditrice di Bolzano Vicentino. Donna energica, ormai famosa in zona, e amministratrice di quello che è diventato uno degli hub per migranti più chiacchierato del NordEst.

Tutto in famiglia

Quella di Meri Spiller sarebbe una storia come ce ne sono tante nel variegato mondo dell’accoglienza agli immigrati. Business is business, in fondo. E tanti ne hanno approfittato. Ma il suo nome è il filo conduttore che collega i tasselli di un puzzle più grande, fatto di parenti, castelli di società, imprese fallimentari e soprattutto debiti mai pagati nonostante i circa 8 milioni di euro incassati dal 2015 ad oggi per dare un tetto ai richiedenti asilo.

Imprenditori in molte cose e con qualche fallimento alle spalle, Meri Spiller e il suo compagno Francesco Rizzotto hanno dato vita a quella che potremmo chiamare la “grande famiglia dei migranti”. Tutti (o quasi) hanno un ruolo nella storia: le figlie, i nipoti, il genero, gli zii. Due società riconducibili alla “famiglia” sono la Hotel Adele Srl e la Turist Hotel Srl: la prima ospita 280 profughi (molti dei quali nell’omonimo albergo nel centro di Vicenza); l’altra ne accomoda 150 tra Sandrigo e Bolzano Vicentino. Meri Spiller risulta essere amministratore unico della Hotel Adele Srl, i cui proprietari - però - sono la figlia Samanta Zardo (attraverso un'altra società), il nipote Riccardo Andreatta e il genero Ilario Pelizzer (marito della seconda figlia, Susy Zardo).

Albero genealogico spiller
Infografica di Alberto Bellotto

Il grillino

Forse ricorderete alcuni di questi nomi, visto che ilGiornale.it se ne era occupato quando scoprimmo che a possedere le quote della Hotel Adele Srl (attraverso un complesso intreccio societario) era il consigliere grillino di Marostica, Gedorem Andreatta. Il quale non sembrava aver compreso a pieno le indicazioni del proprio Movimento, che un giorno sì e l’altro pure lancia accuse contro chi fa affari con l’immigrazione.

Dopo la nostra inchiesta, Andreatta ha deciso di lasciare le quote della San Francesco Srl (proprietaria del 95% della Hotel Adele Srl) per cederle al nipote Riccardo (18 anni) e a Pelizzer. Un modo per far rimanere lo cose in famiglia e permettere a Meri Spiller e alle figlie Samanta e Susy Zardo di gestire il business immigrazione. Le due sorelle, infatti, sono le amministratrici dell’altra gallina dalle uova d’oro della famiglia, la Turist Hotel srl (di cui ne detengono anche il 10% delle quote).

Tutto normale (e di certo legale) se non fosse che l’accoppiata Spiller-Rizzotto negli ultimi anni ha accumulato debiti per milioni di euro, ha un’azienda in liquidazione (con un lungo elenco di creditori infuriati) e vanta arretrati di tasse mai pagate al Comune di Bolzano Vicentino. Per anni hanno incamerato passivi, fornitori da pagare e esposizioni bancarie. Fino al fallimento. Dal periodo di vacche magre, però, si sono miracolosamente ripresi grazie alla decisione di gettarsi anima e corpo nel business dell’immigrazione (ovviamente senza comparire mai in prima persona). Grazie ai bandi dell’accoglienza, in pochi anni la “famiglia” è riuscita a realizzare investimenti milionari e a (ri)acquistare i beni finiti all’asta. Dimenticandosi, però, di pagare i creditori.

I debiti di Meri Spiller (e congiunti)

Nell’elenco delle società gestite o possedute da Spiller e Rizzotto ci sono la Edil Olmo Costruzioni Srl, la Kristal Futura Srl e la Frame Srl. Al Comune di Bolzano Vicentino risultano oltre 85mila euro di Imu, Ici e Tasi mai pagate dalle aziende. A cui vanno aggiunti altri 218mila euro di tasse arretrate a nome dei due imprenditori. A conti fatti significano 303.499,81 euro di imposte non versate da parte della Spiller e del compagno. Non proprio spiccioli.

Ma il vero buco nero della “famiglia dei profughi” è la Zaris Costruzioni Srl, società specializzata in “acquisto, vendita e gestione di beni immobili propri”. Prima dell’arrivo del commissario giudiziario, a guidarla era Rizzotto, il quale si spartiva le quote con la Spiller e le due sorelle Zardo. La Zaris nel 2009 risultava avere 2,2 milioni di euro di debiti divisi tra semplici fornitori, con ipoteche e qualificati o con fatture da ricevere. “Noi attendiamo di 1,6 milioni di euro per immobili mai consegnati e già pagati”, dice un imprenditore che preferisce rimanere anonimo.

Nella stessa situazione ci sono decine di aziende (e privati) che hanno realizzato opere o comprato case dalle società di Spiller&Co senza ricevere neppure un soldo bucato. “La mia impresa ha installato gli impianti elettrici dell’Hotel Domus e di altri 24 appartamenti, ma non ci hanno mai pagato”, lamenta Denis Bressan che vanta un consistente credito. “Fa molta rabbia vederli incassare milioni con l'accoglienza senza che onorino i debiti”.

Migrants

Ricomprare case all’asta

Ed è proprio questo il punto. Nonostante la Spiller amministri la società che sta facendo importanti affari con l’immigrazione, i creditori non possono rivalersi su quei guadagni perché nominalmente lei non appare tra i proprietari. Non solo. Perché a far crescere la rabbia di chi attende i pagamenti da anni, c’è anche il fatto che la Spiller, attraverso i familiari, si stia ricomprando tutti i beni persi con le procedure di fallimento.

Le figlie Samanta e Susy Zardo, per esempio, anno scorso con la Turist Hotel Srl si sono aggiudicate all’asta, alla modica cifra di 63.600 euro, un appartamento di 136mq a Bolzano Vicentino. E a chi era stato espropriato l’immobile nel 2013? Ovvio: a Francesco Rizzotto e Meri Spiller. E ancora: nel 2011 all'imprenditrice venne tolta la casa dove abitava, una villa da 1.017 mq con garage doppio e terreni adibiti “ad elegante giardino”. L'abitazione finì all’asta. Nessuno si fece vivo fino al 28 gennaio 2016, quando la Turist Hotel Srl offre 266mila euro tondi tondi e se la aggiudica. Lo stesso succede per 14 posti auto, un tempo di proprietà della Zaris e ricomprati per 63mila euro complessivi.

Dove mamma e compagno fanno crac (lasciando milioni di debiti in giro) ci pensano le figlie a (ri)acquistare all’asta quanto perduto. Mentre persone ed enti che avanzano crediti non ricevono nulla.

società spiller
Infografica di Alberto Bellotto

Dopo vari incontri e promesse di onorare il debito, il Sindaco di Bolzano Vicentino ha chiesto un incontro al prefetto. “Gli abbiamo consegnato l’estratto conto dei nostri crediti - spiega Daniele Galvan - Sia lui che la dirigente sono rimasti a bocca aperta”. Eppure sembra evidente che a muovere i fili sia sempre l’accoppiata Spiller-Rizzotto. “A venire in Comune per le trattative sulla gestione dei richiedenti asilo erano sempre loro due - dice il sindaco - Che persone con molti debiti riacquistino i beni con il denaro dei profughi, è un controsenso. Non è equo verso chi avanza soldi nei loro confronti”

In fondo da quando a Vicenza sono arrivati i migranti, sulla famiglia della Spiller è tornato a splendere il sole. Le finanze non sono più un problema e le Srl vanno a gonfie vele. Tanto che il mese scorso sono riusciti a trovare oltre un milione di euro per comprare l’Hotel Europa (base d’asta: 1,2 milioni). A formalizzare l’acquisto è stata la San Francesco Srl, ovvero la società proprietaria dell’Hotel Adele Srl e divisa tra il 18enne Riccardo Andreatta, Samanta Zardo e il marito di Susy, Ilario Pelizzer. Un investimento importante, simbolo che le disponibilità economiche sono consistenti.

Nel Vicentino si vociferava che l’acquisto fosse legato al nuovo bando da 74 milioni di euro emesso dalla Prefettura per l’accoglienza di 2.900 migranti tra il 2017 e il 2019. La Spiller, che insieme al nipote Riccardo Andreatta ha incontrato il sindaco di Vicenza, ha però “escluso qualsiasi ipotesi riguardante i richiedenti asilo”. Diventerà insomma un albergo a tutti gli effetti, al pari dell'altra struttura in capo alla Adele Srl, l'hotel Kristal.

Migranti

L’intreccio con la coop

La famiglia si dichiara comunque “aperta all’accoglienza” e sta facendo di tutto per non uscire dal giro. I preparativi fervono. “Il nuovo bando (per i profughi, ndr) rende problematica la partecipazione da parte di un’impresa privata - ha spiegato la Spiller - perché inserisce nuovi paletti rispetto al precedente (…). Credo che ad aggiudicarsi il bando sarà una cooperativa”. Nessun problema. Fatta la legge, trovato l’inganno. In effetti la Turist Hotel Srl e l’Hotel Adele Srl quest’anno non hanno presentato un’offerta. Ma non sembrano avervi rinunciato. A farsi avanti è stata la Cooperativa Sociale Aurora, associazione che collabora con la Spiller per la fornitura dei servizi di integrazione. La proposta di 428 posti letto ricalca casualmente la somma di quelli gestiti attualmente dall'Hotel Adele e dalla Turist Srl. Che coincidenza! O forse no, visto che il legame tra coop e “famiglia” è tale da spingere l’associazione a inviare Samanta Zardo come proprio rappresentante alla riunione in Prefettura per l’apertura delle buste. Curioso, no?

Il totale dei posti offerti dalle 35 associazioni che si sono candidate al bando prefettizio sono inferiori (2.467) a quelli richiesti (2.900). Se non emergeranno problemi burocratici, dunque, è probabile che la coop Aurora e la sua rappresentante Zardo riescano ad ottenere quei 428 migranti a circa 35 euro al giorno cadauno. Se i profughi dell'Aurora finiranno all'Adele, Meri Spiller (indebitata fino al collo e con una coda di creditori alle calcagna da far invidia a Paperino) potrebbe continuare per altri due anni ad amministrare gli immigrati e buona parte dei relativi 9,5 milioni di euro (circa).

In un vero e proprio affare di famiglia.

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