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Laurea falsa, la Fedeli si auto-assolve e accusa: "Contro di me troppa aggressività"

La Fedeli non chiede scusa per aver mentito sul suo titolo di studi: "Ho commesso una leggerezza". E attacca: "Sono sconcertata da tanta aggressività"

Laurea falsa, la Fedeli si auto-assolve e accusa: "Contro di me troppa aggressività"

"Posso aver commesso una leggerezza, ma finire sotto accusa in questo modo davvero non me lo sarei mai aspettato". Non solo si auto-assolve ma sale addirittura in cattedra per attaccare chi giustamente le ha fatto notare che non si era mai laureata. "Comprendo tutto - tuona il neo ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, in una intervista al Corriere della Sera - ma sono veramente sconcertata da tanta aggressività".

Più che di polemica, si potrebbe parlare di indignazione popolare. Perché la Valeri ha spacciato per laurea un semplice diploma. Nulla contro chi non ha conseguito un pezzo di carta all'università, ma il neo ministro è l'ennesimo personaggio che si sente in diritto di poter mentire sul proprio titolo di studio e farla franca. Come se niente fosse, infatti, si autoassolve parlando di un disguido verbale e tira dritto. Non una scusa agli italiani a cui ha provato a farla sotto il naso. Di lasciare l'incarico affidatole dal neo premier Paolo Gentiloni non le passa nemmeno per la testa. "Scherziamo? - reagisce Fedeli - io sono una persona seria. Se volevo mentire o truffare non avrei mai messo nel mio curriculum diploma di laurea, ma avrei scritto laurea e basta". Una tesi quantomeno discutibile. Ma tant'è. L'ex sindacalista resterà ancorata alla sua poltrona. Non importa se, prima del referendum sulle riforme costutuzionali, ha detto che, in caso di vittoria del No, avrebbe fatto un passo indietro (guarda il video). L'ha fatto avanti. È restata e si è pure portata a casa una poltrona da ministro.

Nell'intervista al Corriere della Sera, la Fedeli si lamenta degli gli attacchi ricevuti. "Bruciano soprattutto per una come me che ha sempre fatto la sindacalista e non ha mai sfruttato nulla. Lo voglio ripetere in maniera chiara: questo titolo non l'ho mai usato, non mi è mai servito". E racconta: "Nel 1987 c'è stata la possibilità di farlo equiparare, ma io già facevo la sindacalista, avevo preso una strada completamente diversa". La bugia resta ugualmente. A Palazzo Chigi, però, nessuno si è scomposto. La stessa Fedeli rivela che Gentiloni le ha espresso "piena fiducia". "Spero - conclude - di potermi occupare della scuola, dei problemi veri.

Di questo voglio parlare, degli studenti, degli insegnanti, di quello che si deve fare per far funzionare la pubblica istruzione". Ma cosa insegnerà agli insegnanti e, soprattutto, agli studenti? Che si può mentire tranquillamente e, se pizzicati, si può fare spallucce e tirare dritto come se niente fosse?

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