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Legge elettorale, tornano i franchi tiratori: battuto il "patto a 4"

Caos sulla legge elettorale. Maggioranza battuta su un emendamento. Pd a M5s: "La vostra parola non vale nulla"

Legge elettorale, tornano i franchi tiratori: battuto il "patto a 4"

Sono 59 i franchi tiratori che hanno affossato il "patto a 4" sulla legge elettorale. L'aula della Camera ha approvato l'emendamento sul sistema elettorale in Trentino Alto Adige presentato da Micaela Biancofiore sul quale il relatore di maggioranza Emanule Fiano e i gruppi che sostengono l'accordo hanno espresso voto contrario. I voti favorevoli sono stati 270 e 256 quelli contrari. La votazione è stata effettuata a scrutinio segreto. Il "patto a 4" sulla legge elettorale dunque viene battuto in Aula su un voto segreto. "La legge elettorale è morta", sentenzia il relatore del provvedimento Emanuele Fiano (Pd) parlando ai cronisti (Guarda la gallery delle votazioni alla Camera).

Scorrendo i tabulati della votazione a scrutinio segreto sull'emendamento Biancofiore, è evidente che al "patto" sono venuti a mancare 59 voti: se fossero stati contrari all'emendamento avrebbero consentito la bocciatura della proposta di modifica. Sulla carta, stando sempre ai tabulati della votazione, il "patto" avrebbe dovuto avere 397 voti - mettendo nel conteggio anche quelli di Svp oltre che di Pd, FI, M5S e Lega - a cui vanno tolti gli 82 dei pentastellati presenti, che avevano annunciato il voto a favore. Dunque, i voti contro l'emendamento sarebbero dovuti essere 315 anzichè i 256 finali. L'emendamento è passato per 14 voti di scarto. Sempre scorrendo i tabulati, erano presenti al voto 46 di FI, con 4 assenti "ingiustificati"; 18 della Lega, con 1 assente 'ingiustificatò; 246 presenti al voto del Pd, con 18 in missione e 18 assenti 'ingiustificatì; 82 M5S presenti al voto, 1 in missione e 5 assenti "ingiustificati".

Sia in Aula che in Transatlantico è un tutti contro tutti. Nessuno si fida più di nessuno. E ad alimentare la tensione c'è il disguido tecnico del tabellone elettronico che durante il voto segreto ha invece reso palese le votazioni (Guarda il video). E in quei pochi istanti in cui sul tabellone in alto nell'emiciclo sono comparse le lucine rosse (voto contrario), verdi (voto favorevole) e bianche (astensione) è stato evidente come stavano votando i vari deputati. Diversi deputati delle opposizioni stanno puntando il dito contro FI: "Erano quasi tutte verdi le loro lucine", viene sottolineato. Il Pd, però, se la prende con i 5 Stelle e tra i due partiti volano stracci. "La vostra parola non vale niente", urla Ettore Rosato. La replica dei pentastellati non si fa attendere e i toni non sono certo da meno: "Siete voi gli irresponsabili", tuona Danilo Toninelli, ammettendo che i 5 Stelle hanno votato a favore dell'emendamento a prima firma della deputata azzurra Biancofiore sul sistema di voto in Trentino. "Voi avete 300 parlamentari. Se c'è un partito irresponsabile non siamo certo noi". La tensione è altissima in Aula a Montecitorio.

"Noi siamo favorevoli a questa legge, così favorevoli che vogliamo applicarla in tutta Italia, dalla Sicilia all'Alto Adige. Può essere responsabile il M5S far saltare qualcosa, che prevede l'applicazione della legge in tutta Italia. È la schizofrenia totale di Rosato e company e di Renzi che ha 870 correnti da gestire...", ha detto Alessandro Di Battista, deputato grillino, commentando lo scivolone della maggioranza in aula alla Camera sul voto segreto relativo all'emendamento sul Trentino Alto Adige. Il patto a quattro regge? "Noi vogliamo che la legge vada avanti in Aula", insiste Di Battista.

Il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, chiede una sospensione dei lavori dell'Aula, impegnata nell'esame della legge elettorale, per "verificare se ci sono ancora le condizioni" per andare avanti con l'accordo siglato a 4.

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