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Milo, il gay contro islam e femministe che ha sfidato i (finti) liberal di Berkeley

Scontri nel campus per il discorso del «supercattivo» Yannopolos

Milo, il gay contro islam e femministe che ha sfidato i (finti) liberal di Berkeley

New York All'università di Berkeley, in California, scoppia la rivolta contro l'ideologo di estrema destra Milo Yiannopoulos, firma del sito Breitbart News (quello del capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon). Una protesta pacifica degenerata in violenza che ha scatenato l'ira di Donald Trump. Nel campus dell'ateneo, dove era previsto l'intervento di Yiannopulos, circa 1.500 persone si sono radunate per manifestare contro l'editorialista, e oltre un centinaio di individui mascherati hanno iniziato a sfondare porte e vetrate, dopo aver saccheggiato uno Starbucks e lanciato alcune bottiglie incendiarie. L'evento è stato annullato, ma nonostante questo sono proseguiti i tafferugli tra gli studenti e la polizia, alcune strutture sono state danneggiate e sei persone sono rimaste ferite.

Un episodio che ha provocato la durissima reazione di Trump, con la minaccia di tagliare i finanziamenti alla prestigiosa università: «Se U.C. Berkeley non autorizza la libertà di parola e pratica la violenza nei confronti di gente innocente con opinioni diverse - Niente fondi federali?», ha scritto il presidente su Twitter. Yiannopoulos, da parte sua, ha parlato di una sinistra «assolutamente terrorizzata dalla libertà di opinione, che intende fare di tutto per metterla a tacere». L'editorialista di Breitbart, forte sostenitore di The Donald - che ha chiamato «daddy», papà, durante la campagna elettorale - è una figura di spicco del movimento alt-right, nazionalista e pro-bianchi, anche se lui dice di non esserne un portavoce, ma semplicemente di condividere alcune delle loro idee politiche.

Sui social network è conosciuto per il suo tono provocatorio, che gli è costato prima la sospensione da Twitter per dei messaggi islamofobi dopo la strage del Pulse di Orlando, e poi il bando definitivo, nel luglio scorso, per aver alimentato gli attacchi contro l'attrice nera americana Leslie Jones. Il 32enne, gay e cattolico praticante, si definisce un fondamentalista della libertà di parola, è contro il femminismo, l'Islam e il politicamente corretto, che ritiene un prodotto della sinistra retrograda. Dandy benestante dal ciuffo ossigenato, Milo è nato in Grecia, ad Atene, ma è cresciuto in una piccola cittadina del Kent, in Inghilterra. Ha frequentato l'università di Manchester e il Wolfson College di Cambridge, senza però terminare gli studi in letteratura inglese. Dopo aver abbandonato il sogno di diventare critico teatrale ha iniziato a lavorare come giornalista tecnologico per il Daily Telegraph, è apparso su Sky News e sulla Bbc. Nel 2011 ha fondato insieme a due giornalisti ed ex compagni di università The Kernel, magazine online dedicato alla tecnologia, chiuso due anni dopo. Mentre nel 2015 è approdato a Breitbart News, dove gli e' stata affidata la sezione 'Tech', con ampia libertà riguardo ai temi da affrontare e ai toni da usare. Yiannopouos sul suo sito si è definito «il più favoloso supercattivo di Internet», ed è diventato una sorta di rockstar: in tanti lo considerano un provocatore razzista, ma per i fan è un paladino della libertà d'espressione. «Parlo nei campus universitari perché l'istruzione è ciò che conta - ha detto alla Cnn in occasione di un evento alcune settimane fa a Sacramento - È lì che si formano le cattive idee... cattive idee come la giustizia sociale progressista, il femminismo, i Black Lives Matter, che sono tossiche per la libertà di espressione».

«La gente è stanca di sentirsi dire come vivere, come parlare, quale linguaggio usare», ha aggiunto il giovane, che ovunque arriva crea un putiferio, tanto che pure una sua apparizione all'University of California, Los Angeles (Ucla), è stata cancellata per ragioni di sicurezza.

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