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"Non fu derubata da ex". E ora la Sarti si dimette per scandalo rimborsi

La deputata grillina, che non aveva restituito i rimborsi, accusò l'ex di averla derubata. Ma la procura archivia il caso e lei si dimette

"Non fu derubata da ex". E ora la Sarti si dimette per scandalo rimborsi

Alla fine Giulia Sarti si è dimessa da presidente della commissione Giustizia della Camera e si è autosospesa del M5S.

Un anno fa la deputata grillina era finita nel mirino perché era tra quelli che non avevano restituito le indennità parlamentari come previsto dallo statuto del movimento. Allora accusò l'ex di averle rubato i soldi. Un'accusa che si trasformò in denuncia, ma oggi la procura di Rimini ha chiesto l'archiviazione per il 38enne informatico salernitano di origine romena Bogdan Andrea Tibusche (conosciuto come Andrea De Girolamo).

Per la deputata riminese, era stato lui a operare sui suoi conti correnti personali facendo sparire 23 mila euro, che invece dovevano essere restituiti al fondo per il microcredito. Per i pm riminesi, che avevano ascoltato per diverse ore l'accusato, hanno ritenuto la denuncia inconsistente dal punto di vista penale. Secondo quanto scrive la stampa locale, Tibusche aveva anche fornito la documentazione in cui emergeva lo scambio di messaggi dove la Sarti ammetteva di "aver lo denunciato per salvare la carriere politica".

"Annuncio le mie dimissioni da presidente della commissione Giustizia della Camera e, a tutela del Movimento 5 stelle, mi autosospendo", ha quindi deciso la Sarti, "In questa occasione, tengo anche a precisare che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata".

Il suo legale sottolinea però che la richiesta di archiviazione è "di oltre un mese fa. "Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del gip", ha spiegato l'avvocato Fabio Repici, "Il pm ha ritenuto di accontentarsi delle giustificazioni abborracciate dalla persona sottoposta a indagini, concludendo che non c'è prova della colpevolezza dell'indagato perché la denunciante, se avesse voluto, avrebbe potuto controllare le operazioni sul suo conto corrente sicuramente fatte, anche secondo il pm, dall'indagato.

Di certo, risulta pure dagli accertamenti espletati dalla procura che ciascuna delle affermazioni fatte da Giulia Sarti corrisponde al vero, mentre le giustificazioni dell'indagato, anche in relazione a ulteriori ammanchi di denaro, scoperti dalla mia assistita solo in esito alle indagini, sono state fondate sulle sue sole parole".

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