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Il Pd vuole abolire il canone Rai. Calenda: "Una presa in giro"

La proposta di Renzi: "Lo sostituiamo con un contributo statale". Calenda attacca: "I soldi dello Stato sono sempre dei cittadini"

Il Pd vuole abolire il canone Rai. Calenda: "Una presa in giro"

Matteo Renzi e il canone Rai. Dopo averlo infilato nella bolletta della luce, ora il Pd sembra pronto a cancellare la "tassa" sulla televisione, una delle gabbelle più odiate dagli italiani. La campagna elettorale è alle porte e fa miracoli, si sa. Tanto che può arrivare a proporre l'eliminazione del canone pure chi ci ha gonfiato la bolletta per appianare i debiti di mamma Rai.

Secondo quanto scrive Repubblica, infatti, ieri Renzi avrebbe annunciato in un vertice segreto in via del Nazareno il suo desiderio di cancellare l'"imposta sulla tv". "Nella prossima direzione del Pd proporrò l'abolizione del canone Rai - avrebbe detto ai fedelissimi l'ex premier -. La tv pubblica deve essere un diritto dei cittadini". Non solo, però. Perché il Pd sarebbe pronto anche a cancellare il tetto alla pubblicità per le reti pubbliche. "Nella fase transitoria - avrebbe spiegato Renzi ai vertici del partito, come scrive Repubblica - lo Stato dovrà supplire al canone trasferendo tra un miliardo e mezzo e due miliardi all' anno alla Rai. È la stessa cifra che chiedevamo ai cittadini con questa brutta tassa. Abbiamo già individuato i tagli di spesa necessari per questa operazione". Poi, una volta che viale Mazzini avrà incamerato pubblicità sufficienti a reggersi in piedi da sola, potrebbe allora scomparire anche il trasferimento pubblico.

La proposta renziana ha però raccolto già i primi mal di pancia. Ad affidare a twitter la propria opposizione all'abolizione del canone Rai è Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico. "Spero che l'idea di abolire il canone Rai sostituendolo con un finanziamento dello Stato non sia la proposta del Pd per la campagna elettorale come riportato da Repubblica. I soldi dello Stato sono i soldi dei cittadini e dunque sarebbe solo una partita (presa) di (in) giro". Il ragionamento è chiaro: invece di chiedere i soldi del canone ogni anno ai cittadini, il Pd vorrebbe usare soldi pubblici (cioè tasse pagate dai contribuenti) per sostituirlo. Nella sostanza non cambierebbe nulla. Ma si sa, è la campagna elettorale. E a Calenda ha risposto il presidente del Pd, Matteo Orfini: "Quando mettemmo in bolletta il canone Rai spiegammo che recupero evasione serviva a far pagare meno. E così è stato. Ma sempre (non solo allora) abbiamo detto che l'obiettivo era
il superamento del canone. Io resto di quella idea.

Poi sulle modalità possiamo discutere''.

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