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Savona, Salvini sfida Mattarella: "Candidato nel prossimo governo"

Matteo Salvini non fa passi indietro sulla scelta di Paolo Savona per l'Economia: "Non so se vorrà, ma gli chiederò di ricandidarsi"

Savona, Salvini sfida Mattarella: "Candidato nel prossimo governo"

Savona o non Savona. Continua la querelle che da giorni coinvolge tutta la scena politica italiana. Sul suo nome è caduto il mai nato governo Conte: Mattarella lo considerava un pericolo per la tenuta economica dell'Italia e un rischio, quasi "inevitabile" che il Belpaese potesse uscire dall'euro.

Con le elezioni alle porte (a settembre-ottobre o al più tardi a gennaio), Salvini però non fa passi indietro. E sfida di nuovo il Colle sulla casella del ministero dell'Economia: "Nel contratto non c'è l'uscita dall'Europa o dall'euro - ha spiegato il segretario del Carroccio a Radio anch'io su Radio1 - ma la ridiscussione delle regole europee. Non saremmo andati in Europa a fare casino ma a dire: siamo l'Italia". Ecco perché a Salvini gli "piacerebbe ricandidare Savona" nel prossimo governo anche se "non so se dopo le traversie di questi giorni avrebbe voglia di rimettersi in gioco. Di certo glielo chiederò". Il motivo? "Ho incontrato una persona di spessore". E poi anche Giorgetti ha spiegato che era "la sintesi giusta tra la Lega e il M5S".

Sulla questione si è espresso anche un deluso Giuseppe Conte, premier incaricato per qualche ora prima di finire rottamato dal Colle. "Paolo Savona - ha spiegato il giurista - non era stato scelto per sganciare l'Italia dall'Europa e dall'Euro ma per rilanciare, come avevamo previsto in un colloquio faccia a faccia, investimenti per lo sviluppo e ripianare gli squilibri". Le garanzie di Conte, però non sono bastate al Quirinale. Che non ha condiviso la sua nomina. Eppure dal colloquio di un'ora e mezza con Savona, Conte ne era uscito "profondamente rassicurato". "Savona era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Anzi, con lui ho ragionato di come rafforzare alcuni aspetti del sistema europeo, rendendolo più equo".

E l'uscita dall'Euro? Qui la risposta è unanime di Salvini, Giorgetti e Conte: "Nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".

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