Cultura e Spettacoli

Da Papaleo a Giallini il nostro cinema salvato dalle "spalle"

I due caratteristi sono diventati dei protagonisti ma i loro colleghi vengono lasciati nell'ombra

Rocco Papaleo sul palco del teatro Ariston
Rocco Papaleo sul palco del teatro Ariston

«In Italia ci sono tanti bravissimi attori, molti dei quali sarebbero anche dei caratteristi perfetti - una categoria che ha fatto la fortuna del nostro cinema - ma la verità è che oggi vogliono tutti essere solo protagonisti». Parole di Carlo Verdone che qualche settimana fa al Giornale, all'interno del discorso sulla crisi del cinema italiano in sala, poneva l'accento sul problema dei soliti noti, attori (Favino, Germano, Mastandrea) e attrici (Crescentini, Lodovini, Gerini, Angiolini), su cui si polarizzano quasi tutti i ruoli nel nostro cinema. Ma se la vita non è facile nemmeno per loro che sono sottoposti alle mode passeggere - per dire Stefano Accorsi all'epoca del mucciniano L'ultimo bacio girava quattro film l'anno mentre ora lo vediamo con il contagocce (il 24 aprile in Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi) - figuriamoci per i comprimari. Così in tanti anni di protagonismo è scomparsa la figura del caratterista su cui la nostra produzione si fondava.
«Il grande cinema italiano è tale perché a recitare in quei film ci sono dei grandissimi attori usati in piccoli ruoli», scriveva nella prefazione del prezioso volume 100 Caratteristi del cinema italiano di Massimo Giraldi, Enrico Lancia e Fabio Melelli, Enrico Vanzina che con il fratello Carlo cerca ancora di salvaguardare quella «categoria». Come lo stesso Verdone che nel suo ultimo film da regista, Posti in piedi in paradiso, ha utilizzato Marco Giallini, caratterista di lungo corso, trasformandolo all'improvviso in attore-rivelazione, l'outsider, il personaggio del mese di Ciak, il nuovo Gassman. Giallini, 50 anni il 4 aprile, un anno fa si scherniva dicendo di essere lo stesso di 20 anni perché «non è che io abbia cambiato il modo di recitare». Così, quasi sempre con la sigaretta in bocca - al cinema come nella vita -, solo in questa stagione cinematografica è già il suo terzo film in sala, Buongiorno papà di Edoardo Leo dopo Una famiglia perfetta di Paolo Genovese e Tutti contro tutti di Rolando Ravello. E proprio Ravello è un altro dei nostri pochi caratteristi a cui forse il ruolo stava stretto tanto che, per diventare protagonista, s'è dovuto trasformare in regista. Stesso discorso per Rocco Papaleo, dietro la macchina da presa per Basilicata coast to coast, che però è rimasto uno degli attori più richiesti per dare un tocco da figlio del Sud, tra il grottesco e il disincantato, a film come Che bella giornata in cui è il papà militare di Checco Zalone. Mentre si collega pienamente alla tradizione del passato un grande caratterista come Maurizio Mattioli che da I Cesaroni televisivi fino ai due Immaturi porta in scena quella vena romanesca e un po' cafona ma di atavico e sicuro mestiere. In quota «Nord» troviamo un altro attore richiestissimo come Antonio Catania, l'indimenticabile Diego Lopez «delegato di rete» nel Boris tv e cinematografico. Accanto a loro pochi altri (Dino Abbrescia, Maurizio Micheli, Paolo Conticini) mentre per le attrici la situazione è anche peggiore.
Da qualche tempo solo la burrosa e toscana Chiara Francini (molto apprezzata da Fausto Brizzi che dopo Maschi contro femmine e il suo sequel l'ha voluta nel recente Pazze di me) insieme alla romana Anna Foglietta (Colpi di fulmine di Neri Parenti e gli ultimi due film dei Vanzina) impazzano nei ruoli di comprimarie. Dove invece in genere vengono chiamate vecchie glorie - sia detto con rispetto e grande ammirazione - del teatro o dello spettacolo. Ecco allora Brizzi che per la mamma e la nonna di Pazze di me ha voluto Loretta Goggi e Lucia Poli mentre ora in sala in Ci vuole un gran fisico di Sophie Chiarello troviamo Rosalina Neri nei panni della mamma un po' pazza di Angela Finocchiaro. A questo riguardo è paradigmatica la scelta da sempre operata da Ferzan Özpetek che utilizza una grande attrice per ruoli di «carattere»: Anna Proclemer in Magnifica presenza, Ilaria Occhini in Mine vaganti, Lisa Gastoni in Cuore sacro.


In positiva controtendenza arriva invece domani nelle sale Benvenuto Presidente! di Riccardo Milani che, proprio come nelle commedie corali della nostra tradizione, trova la sua ragion d'essere nell'utilizzo perfetto degli attori di contorno tra cui Beppe Fiorello, Omero Antonutti, Remo Girone, Massimo Popolizio, Gianni Cavina e Piera Degli Esposti.

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