Cronaca giudiziaria

La scarcerazione Usa e il rientro in Italia: cosa succede ora a Chico Forti

Con il rientro in Italia, Chico Forti sarà sotto giurisdizione italiana e questo gli permetterà col tempo di accedere ad alcuni bnefit come i permessi premio e, in futuro, anche la libertà

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L'aereo di Chico Forti sarebbe già in volo sull'Europa e nella tarda mattinata di oggi dovrebbe atterrare all'aeroporto di Pratica di Mare. Tutti i condizionali sono d'obbligo in questo frangente: non esistono comunicazioni ufficiali e la stessa famiglia vuole tenere un basso profilo in attesa di notizie provenienti da fonti certe. Che, però, Forti arriverà nel nostro Paese, se non oggi, nei prossimi giorni, è un dato assodato. Negli Stati Uniti sono state espletate le ultime pratiche burocratiche per il trasferimento e il 15 maggio è stato indicato nella sua matricola come giorno di scarcerazione. La Corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense e questo era l'ultimo passaggio per l'estradizione e il rientro in Italia, da dove manca ormai da oltre 20 anni.

L'atterraggio del Falcon dell'Aeronautica militare è previsto nell'aeroporto militare vicino Roma, dove solitamente vengono convogliati questo tipo di voli speciali. Al suo arrivo, Forti dovrà espletare ulteriori pratiche burocratiche inerenti il suo rientro in Italia e successivamente, ma non è chiaro ancora se tramite convoglio di polizia o a bordo di un altro volo militare, verrà trasferito a Verona, dove è stato stabilito che prosegua a scontare la sua pena. Tuttavia, rientrando in Italia, Forti verrà sottoposto alla giurisdizione del nostro Paese e questo dovrebbe agevolare importanti allentamenti della sua pena.

Infatti, avendo già scontato 24 anni di carcere negli Stati Uniti, a Forti potrebbe essere concessa la libertà vigilata, al termine della quale, se non dovesse macchiarsi di altri reati, dovrebbe arrivare la piena libertà. Si tratta al momento di ipotesi e di supposizioni e, se anche venisse avviato questo iter, non sarebbe comunque qualcosa di immediato ma servirà tempo. L'iter è lungo e prima di arrivare alla libertà dovrà passare per la buona condotta in carcere e i permessi premio, al pari di tutti gli altri detenuti. L'importante, così come ha sempre fatto sapere la famiglia, è riportare Forti in Italia.

Dal 7 luglio del 2000, l'italiano si trovava recluso nel Florida Department of Correction con l'accusa di aver ucciso Dale Pike il 15 febbraio 1998.

Forti si è sempre proclamato innocente, respingendo l'accusa, ma per i giudici americani tutto sarebbe stato contro di lui la punto di comminargli la pena dell'ergastolo. Ora tutti gli occhi sono puntati su Pratica di Mare, per attendere l'arrivo di quell'aereo che, almeno in parte, segnerà la fine di una lunga battaglia della sua famiglia per riportarlo in Italia.

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