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Muratore, tagliaboschi oppure finanziere. Guida (semiseria) ai mestieri più pericolosi

Blog e ricerche discordano sui dati che cambiano anche a seconda della nazionalità

Muratore, tagliaboschi oppure finanziere. Guida (semiseria) ai mestieri più pericolosi

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Muratore, tagliaboschi oppure finanziere. Guida (semiseria) ai mestieri più pericolosi

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La premessa necessaria è che l'articolo che state leggendo non è una cosa seria, anche perché non sono serie le fonti che abbiamo consultato: tutte quelle, ossia, che è possibile reperibile in poche ore per destreggiarsi pensavamo tra statistiche ampiamente disponibili. Sbagliavamo: sviluppare uno scritto su «i lavori più pericolosi del mondo» significa solo confermare ogni luogo comune sul lavoro più scivoloso del mondo, che non è quello del mozzo che lava il ponte di una nave ma è quello del giornalista alle prese con articoli scopiazzati uno dall'altro. E così che si scopre, per non farla lunga, che i mestieri più pericolosi del mondo sono praticamente tutti: dipende dall'anno in cui è scritto l'articolo di riferimento, dalla fonte, se il calcolo tiene conto del numero dei lavoratori rispetto alla media degli incidenti, se stiamo parlando dell'Italia o dell'Europa, dell'Occidente o anche del Terzo mondo, della vita civile o anche delle guerre. Senza questi distinguo, altrimenti, dovremmo limitarci a citare a casaccio le prime due fonti che hanno classificato come lavori più pericolosi del mondo i seguenti, separatamente: 1) il muratore; 2) l'astronauta.

L'impressione è che molti non sappiano di che parlano, e che certi articoli non valgano più di questo. Molti siti, per esempio, riportano che il lavoro più pericoloso sarebbe «il tagliaboschi», e l'associazione (nostra, almeno) si lancia perciò verso imperiose sequoie che s'abbattono come grattacieli su piccoli uomini circondati da minacciose seghe elettriche; un altro sito italiano, però, il tagliaboschi lo traduce come «il potatore», e allora ecco che l'associazione (nostra, almeno) svolazza sopra scenari forse meno drammatici e più primaverili, con cesoie e tanta pazienza, magari più in Brianza e un po' meno nella Sierra Nevada californiana.

Restando in Italia, pensavamo che le cose fossero più chiare e stagliate. Secondo Labor Security (anno 2023) nel nostro Paese il lavoro più pericoloso è il muratore. Lo pensavamo anche noi. Ma secondo Gruppo Errepi («blog sulla formazione sicurezza lavoro») il lavoro più pericoloso è il bracciante nel settore agricolo; e il muratore, domanda, è al secondo posto? No, secondo è il lavoratore delle cave. Mentre, al secondo nella classifica di Labor Security, c'è il pescatore. Poi, compulsando internet, dopo poche voci, l'espressione «più pericoloso» viene subito sostituita da «stressante» e allora, secondo Radio 101 (che riprende «The Workforce View» realizzata da Adp: non fate domande) il lavoro più stressante è «il settore bancario e finanziario»: che, letta così, è roba da assaltare il Palazzo d'inverno con falci e forconi. Cerchiamo sollievo nella classifica del sito Indeed («Guida alla carriera») dei «Cinque lavori più pericolosi e i lavori comuni più pericolosi». Ma, anche qui, tocca credere che le risposte c'entrino poco col tema (serissimo) dei morti sul lavoro quantomeno italiani: 1) Addetto alla pulizia dei vetri delle vasche di squali; 2) Estrattore di veleno di serpente; 3) Pompiere paracadutista; 4) Lottatore con i coccodrilli; 5) Cacciatore di tornado. Tutti mestieri tranquilli, lavoretti part time da bamboccioni: chissà quanto pagano. A proposito, di seguito, c'è anche la classifica dei «lavori pericolosi ben pagati» tra i quali spicca «installatore e manutentore degli impianti elettrici», per il quale «non è necessaria la laurea» come pure per il «caposquadra costruttori», e poi il sommozzatore che «ha anche il compito di recuperare corpi» e poi il bodyguard per cui basta «aver ottenuto il diploma di scuola secondaria superiore», poi ancora il Nucleal power operator e soprattutto, infine, il mestiere ideale per tanti chef che infestano i palinsesti televisivi: «Il cuoco in sottomarino». Poi dicono il sommerso. Comunque no, non è una cosa seria: i morti sul lavoro invece lo sono. Tra l'altro i lavori più pericolosi di tutte le classifiche mediatiche hanno in comune solo una cosa: nessuno reclama quote rosa. I camionisti, in Italia anche nei paritari Stati Uniti, in genere sono uomini: e anche gli agricoltori, gli operai edili e metallurgici, gli addetti alle trivellazioni, e poi loro, i famigerati tagliaboschi: mestieri che vantano il primato mondiale dei morti sul lavoro. Nel mondo, ma anche in Italia: il 97 per cento dei morti è composto da uomini.

E' l'unica superiorità che il maschio ormai può rivendicare.

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